di John Dee
Scrivevamo ieri delle proteste di piazza da Washinton al New Mexico di cui il trumpismo non parla; si ha il sospetto che da oggi dovrà parlarne, tenerle bene il conto, perché alla cleptocrazia di Trump e dei suoi orribili soci miliardari è stato mandato un segnale inequivocabile dagli Americani. E sono bastati appena sessanta giorni di regno dell’autoproclamato Imperatore del mondo perché da New York a Los Angeles e da Washington al New Mexico si accorgessero del clamoroso errore compiuto nel novembre 2024.
Le manifestazioni hanno avuto una straordinaria eco su tutti i social, quelli meno allineati come Bsky su tutti, con le richieste di impeachment a Trump primo presidente pregiudicato della storia d’America.
Sul palco oratori di diverse opinioni politiche, non necessariamente liberal, che si sono accorti prima dell’establishment di yesmen finto-messianici di cui si è circondato Trump , che la luna di miele è finita. Ed è finita in malo modo e molto prima del previsto. Il sogno di Trump e dei suoi Proud Boys di trasformare gli USA in una democrazia illiberale alla Putin, con venature teocratiche, si è già scontrata con i milioni di persone scese in piazza in tutti gli Stati Uniti il 5 aprile scorso nelle manifestazioni note come Handsoff!, giù le mani dall’America.
Molti gli slogan e tutti efficacissimi: “Pensa mentre è ancora legale”; o quello di un’afroamericana che regge un cartello che recita: “L’unica minoranza pericolosa per il paese è quella dei miliardari”; e il miliardario al potere cosa fa? Prepara una gold card del valore di cinque milioni di dollari aperta a chiunque li possieda e voglia acquisire i diritti dell’America: Trump ha messo in vendita l’America sulla pelle degli Americani, compresi i ciechi e sordi (ma non più muti) che lo hanno votato. Tranquilli, girls & boys, non è mai troppo tardi.
(6 aprile 2025)
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