Si è concluso il 30 marzo il secondo Congresso nazionale di Azione. Molta l’attenzione mediatica dovuta anche alla presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e anche per le assenze eccellenti, come quella di Elly Schlein.
“Confrontarsi con gli avversari politici è parte del nostro DNA”, scrive Azione nella newsletter di chiusura del Conresso, “tanto più se si tratta della Presidente del Consiglio, ma come sempre accade l’altra parte non accetta questo principio basilare della democrazia. Spiace che per questa ragione la segretaria del PD Schlein abbia deciso di non partecipare. Anche mentre il mondo va a pezzi rimaniamo prigionieri delle nostre eterne “guerre civili” fatte per militarizzare gli elettorati”.
La newsletter si sofferma poi su “un sondaggio commissionato a SWG, il bipopulismo” da Azione che “ha portato ad una situazione in cui più di un terzo degli italiani auspica una dittatura di fatto. Questa percentuale raggiunge il 52% nei giovani tra i 24 e i 35 anni”. Una dato senza dubbio politicamente e socialmente inquietante.
“Quando andai al congresso della CGIL con Conte e Landini” dichiara Calenda “i giornali scrissero che Azione entrava nel campo largo, oggi scrivono che c’è un feeling con il centro-destra. Per l’ennesima volta abbiamo ripetuto che Azione rimane dove l’hanno messa gli elettori. Al centro e all’opposizione del Governo Meloni. Alla Presidente del Consiglio abbiamo detto con chiarezza i punti sui quali concordiamo, nucleare e Ucraina fra tutti, e i tanti elementi della sua agenda che riteniamo sbagliati a partire da premierato, autonomia e feeling con Trump. Abbiamo ritrovato e confermato molta sintonia di visione con Pina Picierno, Lorenzo Guerini, Paolo Gentiloni e Mario Monti su Europa e Ucraina”, continua il segretario di Azione.
Si deve creare “al centro un’area di volenterosi pronti a sostenere un’agenda veramente europeista”, continua la newsletter di Azione. “Oggi questo include la costruzione di una NATO europea e un fermo sostegno all’Ucraina. È del tutto evidente che né la destra né la sinistra sono in grado di assicurare questa decisiva scelta strategica” che si sofferma poi, scrive ancora Azione, sulle incoerenze di Giuseppe Conte che “dopo aver firmato l’accordo NATO per portare le spese per la difesa al 2% e rifiutato i 38 miliardi di prestito sanitario europeo, sta girando l’Italia chiedendo più soldi per la sanità e meno per le armi”.
Molte polemiche, aggiunge Calenda, ha “suscitato l’espressione che ho usato sulla necessità di “cancellare il M5S”. A differenza degli amici di Conte, che i partiti li cancellano per legge, mi riferivo alla cancellazione di quel modo di fare politica“. Poi si sofferma su Salvini che nelle parole di Calenda “fa lo stesso lavoro di demolizione che Conte opera nella sinistra”.
“L’Italia non può andare avanti in questo modo”, è la conclusione. “Le forze politiche europeiste devono rompere gli indugi e abbandonare al loro destino Salvini e Conte. Azione continuerà a lavorare per costruire questo fronte dei volenterosi che metta al riparo l’Italia da derive populiste”.
(31 marzo 2025)
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