di G.G.
Mentre Trump dichiara di essere “molto arrabbiato con Putin” e, mentre al Cremlino tutti muoiono dal ridere, minaccia l’ennesimo: “Se non la pianta metterò i dazi”, dichiara anche – ma non si capisce se è lo stesso Trump o un altro Trump – “Prevedo di parlare con Putin in settimana”. Lo ha dichiarato il presidente USA alla Nbc. Un media, quindi uno show.
Donald Trump si sarebbe molto arrabbiato quando il presidente russo Vladimir Putin ha criticato la credibilità di Volodymyr Zelensky paventando un governo di transizione per l’Ucraina, perché soltanto il governo americano ha il diritto di trattare Zelensky come una pezza da piedi, prima di inanellare una lunga serie di “se” e di “allora”.
Secondo quanto scrive il Corriere il presidente USA avrebbe dichiarato, rigorosamente in prima persona: “Se io e la Russia non dovessimo riuscire a raggiungere un accordo per fermare lo spargimento di sangue in Ucraina (dev’essersi accorto che c’è spargimento di sangue, ndr) “e se dovessi pensare che è colpa della Russia allora applicherò tariffe secondarie sul loro petrolio”, insomma dazi come se piovesse. Trump ha riferito che Putin sa della sua arrabbiatura – lo immaginiamo tremante in un mare di lacrime – facendo notare che la rabbia trumpiana potrebbe “dissiparsi rapidamente” se Putin facesse “la cosa giusta”.
Quale sia la cosa giusta non è dato sapere. Del resto toccherà aspettare domani per capire cosa Trump potrà inventarsi al mattino, al pomeriggio e a ora di cena. Già che c’era, ha anche aggiunto che bombarderà l’Iran se non troveranno un accordo sul nucleare.
(30 marzo 2025)
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