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Franceschini ha una nuova proposta geniale, non ci era bastata la “ItsArt” nata morta

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di Paolo M. Minciotti

Le politiche dell’eterno ministro della Cultura Franceschini non ci hanno mai entusiasmato, a partire dal nuovo [sic] assetto dato ai teatri che di fatto distruggono le produzioni indipendenti, a quella che molto pomposamente veniva chiamata la netflix italiana, quella ItsArt nata morta, andata online e scomparsa dal web nel maggio del 2023 mentre nessuno se ne accorgeva e mentre tanto la Netflix originale, quanto Raiplay – la vera cassaforte di contenuti della tv di Stato, prosperavano.

Franceschini torna oggi da ex-ministro con l’ennesima proposta geniale: “Dare ai figli solo il cognome della madre” della quale francamente tutti sentivamo il bisogno, aggiungendo serafico che “È una cosa semplice ed anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico, ma è stata una delle fonti culturali e sociali delle disuguaglianze di genere”. Se fosse così semplice Franceschini sarebbe già presidente onorario di ogni associazione che si occupi di diritti, ma semplificare in nomine Franceschini non significa rendere le cose più semplici. Anzi, spesso significa complicarle.

Così mentre le destre insorgevano, quelle destre che hanno figli da coppie scoppiate, che hanno due, tre o quattro famiglie una dopo l’altra, ma la famiglia tradizionale innanzitutto, il PD rimaneva senza parole, tanto per cambiare. Parlava solo Laura Boldrini che sembra essere la controfigura della brillante presidente della Camera che è stata e diceva quello che, purtroppo, dice sempre: poco. Credeva Franceschini a ciò che diceva? E’ lecito dubitarne, anzi il sospetto è che abbia voluto farsi sentire dentro il partito di cui è uno dei pesi massimi per ricordare che c’è anche lui superando in progressismo [sic] la giovine Schlein con la quale persino Franceschini deve fare i conti.

La proposta presta il fianco naturalmente, e Salvini non si fa sfuggire le occasioni ghiotte: “Le grandi priorità della sinistra italiana: invece del doppio cognome, togliere ai bimbi il cognome del padre” e via vittimismi e servirà a poco, temiamo, ricordare che le priorità delle destre sono opere monumentali come il Ponte sullo Stretto del quale ormai nessuno parla più. “Per Salvini” ribattono dal PD “dare ai figli il cognome della madre significa cancellare i padri dalla faccia della terra”. Calenda è più pungente e commenta: “Non abbiamo niente di meglio a cui pensare?”.

Insomma un argomento entusiasmante sul quale si consumeranno le ugole dorate di questa politica sempre più inutile mentre per i problemi seri non c’è tempo e si va avanti a suon di slogan per i propri aficionados che –  per inciso – sanno già cosa votare e non cambiano idea.

Leonardo Manera su Radio24 diceva nella mattinata del 26 marzo che sarebbe meglio una crasi tra il cognome materno e quello paterno: Francesbiase nel caso specifico o Biasefran? A dimostrazione che in mezzo a tanta comicità le uniche osservazioni sensate le danno coloro che sono pagati per far ridere e non per far piangere con proposte che danno visibilità, ma non approderanno a nulla.

 

 

(26 marzo 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 



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