di Samuele Vegna
Era al processo di Norimberga che si sentì, dalle labbra di Goering, uno degli esseri più spietati che abbia camminato sulla Terra, la frase “la Storia la scrivono i vincitori”.
Se avesse vinto Hitler, noi vivremmo in un mondo nazista, dove il dissenso verso il regime sarebbe impossibile, e dove le libertà fondamentali non verrebbero tutelate dalle istituzioni, o per lo meno, verrebbero considerate tali altre libertà: per esempio, in un mondo nazista, il saluto nazifascista col braccio destro teso è libera espressione, e sempre in un mondo nazista, il genocidio, ebraico o palestinese, o curdo o iracheno che sia, verrebbe considerato una falsità, come anche il cambiamento climatico, e, sempre in un mondo nazista e autoritario, ci sarebbero punizioni severe e processi per direttissima verso chi manifesta.
Chi manifesta nelle università, che non a caso sono il cuore del dibattito politico e della cultura, in un regime che vuole appianare il pensiero in modo da renderlo omogeneo e speculare a sé in tutto e per tutto, subirebbe anche la cancellazione dei propri titoli di studio dalle università, già private dei fondi necessari per la propria sussistenza.
Chi è una minoranza, dovrebbe nascondersi, non potendo più organizzarsi in un movimento unitario e anzi, ci sarebbero libri contro i diversi dai bianchi etero cis, che hanno dato il nome a tutte le cose e a tutto ciò che è diverso da loro, come ci viene raccontato bene nella favola fantasy di Adamo.
I neri, non erano neri finché non li ha visti un bianco e così li ha chiamati, e in quel mondo, vengono discriminati.
Gli omosessuali, questo termine non nasce dal mondo omosessuale, non erano omosessuali finché non li hanno chiamati, rispetto a sé stessi, gli eterosessuali, e in quel mondo dal pensiero e dalla struttura piatta e omogenea, vengono discriminati.
I media sarebbero schiavi del sistema, in quel mondo dove chiamiamo le cose per come siamo, non per come sono.
E l’unica minoranza che conterà saranno i ricchi, l’1%, che come in ogni regime, comanda il restante 99%, che è diviso, povero, senza sanità, senza istruzione, e verosimilmente terrorizzato, tenuto sotto controllo dalle paure e non invece stimolato dalle idee. Deve essere tutto quanto omogeneo, e la paura, che sia del migrante che ruba il lavoro, del gay che ruba i bambini, del terrorismo o del totale annientamento nucleare, appiattisce tutto e governa tuttə.
Ma stiamo davvero parlando di un mondo ipotetico?
La Columbia University di New York espelle studenti e revoca lauree per le proteste pro-Palestina. Gli attivisti per il clima di Ultima Generazione vengono arrestati e processati per direttissima e condannati. Chi ha cambiato sesso o lo stava facendo, si è visto revocare e cambiare il proprio genere sul passaporto. Trump deporta in Salvador 238 detenuti venezuelani in un minuto come se nulla fosse, e divide famiglie intere di migranti, ritenuti clandestini. I gay vengono discriminati in quanto tali (e in quanto vivi).
La Storia viene scritta dai vincitori, e se c’è una cosa non ipotetica da dire, è che noi, sempre più divisi come opposizioni anche al totalitarismo, noi che dovremmo proteggere e difendere la democrazia, che non si difende da sola e che è fragile, stiamo perdendo. Per vincere contro questi fascisti, bisogna rompere le regola. Coraggio.
(17 marzo 2025)
©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)