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Delmastro prima critica la riforma della Giustizia, poi non è vero: “L’impianto della riforma è ottimo”

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Non c’era andato giù leggero in una “chiacchierata confidenziale” con Il Foglio, il sottosegretario Delmastro, aveva infatti bocciato la riforma della Giustizia sentenziando: “L’Unica cosa buona è il sorteggio”. Poi però ha cambiato idea, però si è legittimati a tutto e a tutto il contrario affermando: “L’impianto della riforma è ottimo”.

Siamo così a un altro esponente di governo che è insieme di governo e di opposizione all’indomani di un inedito La Russa che invitava alla prudenza verbale dagli augusti schermi del quarto canale della televisione private delle destre a marchio Mediaset, la gerontorete, per dirla con leggerezza, nota come Retequattro, invitando a maggiore moderazione nelle esternazioni.

Poi, naturalmente e per bocca del ministro Nordio, tutto si risolve con la semplicità con la quale queste destre mettono a tacere i casini che i suoi esponenti combinano: si è trattato di “Enfatizzazione giornalistica, avanti compatti” così i colpevoli dell’enfatizzazione giornalistica rispondono all’infantilizzazione ministeriale., insomma la colpa è dei giornalisti.

Così Il Foglio pubblica l’audio della chiacchierata confidenziale, targata Delmastro Delle Vedove rilasciata, forse, con intimo piacere.

E’ l’ANSA a pubblicarne stralci: “Dare ai pubblici ministeri un proprio Csm è un errore strategico che, per eterogenesi dei fini, si rivolterà contro (…) .I pm, prima di divorare i politici, andranno a divorare i giudici. L’unica cosa figa della riforma è il sorteggio dei togati al Csm, basta”. Poi parlava di rischi: “C’è un rischio nel doppio Csm. O si va fino in fondo e si porta il pm sotto l’esecutivo, come avviene in tanti Paesi, oppure gli si toglie il potere di impulso sulle indagini”. Insomma a Delmastro piace, almeno pare, “il pm sotto l’esecutivo. Apriti cielo: l’Anm reagisce senza por tempo in mezzo.

“Con le dichiarazioni di oggi del sottosegretario Andrea Delmastro, il governo ha calato la maschera: questa riforma da sola non basta e sarà necessario portare il pubblico ministero sotto le direttive del potere Esecutivo o quantomeno togliere al pubblico ministero il potere di impulso delle indagini. Da oggi perciò sarà più difficile per il governo continuare a sostenere che la riforma non avrà conseguenze, come l’Anm va sostenendo dall’inizio. Questa riforma, oltre a non migliorare la giustizia, servirà solo ad assoggettare i magistrati al controllo del governo: ora è ancora più chiaro. Le parole del sottosegretario alla Giustizia introducono un importante elemento di chiarezza”, sono le parole, è ancora l’ANSA a riportarle, del segretario dell’Associazione nazionale magistrati Rocco Maruotti.

Insomma Delmastro dopo le battute sugli ayatollah ha messo in piedi l’ennesimo capolavoro suggerito, pare, dal fatto che – citiamo nuovamente l’ANSA – “Nella mia persona convivono entrambe le pulsioni, sia quella garantista che quella giustizialista, a corrente alternata secondo le necessità”.

Siamo di fronte, come vi è noto, a un sottosegretario, sottosegretario alla Giustizia, del Governo Meloni; uno degli uomini di cui Meloni ha reso noto, in pensieri, parole e soprattutto opere, non vuole (o non può) fare a meno. Un governo i cui esponenti dichiarano (o straparlano, come volete) per poi ritrattare tutto, persino loro stessi mentre la presidente del Consiglio che li ha scelti nel momenti in cui ci sarebbe bisogno delle sue parole, tace. E se tace, lascia libera la qualunque di esprimere se stessa su qualsiasi argomento, in qualsiasi modo, per qualsiasi motivo. Insomma, siamo alla qualsiasi. Vogliamo scommettere che tra un po’ le registrazione si attiveranno da sole?

 

 

(14 persone 2025)

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