di Fabio Galli
Se n’è andato Ivan Teobaldelli, e con lui un pezzo di storia della cultura LGBTQ+ italiana. Giornalista, scrittore, regista teatrale, è stato una voce ironica, colta e mai banale in anni in cui dichiararsi significava ancora sfidare un muro di silenzio.
Fondatore e direttore di Babilonia, una rivista che ha dato dignità e visibilità a un mondo spesso relegato ai margini, ha raccontato l’amore omosessuale con intelligenza e passione, sia attraverso la scrittura che il teatro. Nei suoi romanzi e nei suoi saggi ha scavato nelle vite, nelle paure, nei desideri di chi, come lui, ha vissuto sulla pelle la necessità della libertà. La sua penna, acuta e affilata, sapeva essere dolce e crudele allo stesso tempo, perché la verità non sempre si può edulcorare. E Ivan non l’ha mai fatto. Oggi lo salutiamo con un sorriso malinconico, consapevoli che la sua voce continuerà a risuonare in ogni pagina, in ogni palco, in ogni ricordo di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.
(11 marzo 2025)
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