Mille piazze leghiste per la pace in Ucraina e per la pace fiscale, tanto per unire l’utile e il dilettevole. Certo si dovrebbe sapere cosa è utile e cosa è dilettevole ma questo è un esercizio per poveracci comunisti-finto-intellettuali-sinistrosi, anche se quella roba lì scritta in corsivo non lo siamo mai stati. Salvini invece di comunismi qualcosa ne sa, quello antiproibizionista canna-in-mano a scopo dimostrativo degli esordi, ormai dimenticato.
Come è stata fatta dimenticare, o almeno si è disperatamente tentato di farlo, la famosa fotografia in cui l’estrema destra polacca lo sbugiarda maglietta di Putin alla mano (e colpo di tosse da panico al seguito).
Ora l’ardire salviniano si sposta in un abbastanza vergognoso accostamento tra “Pace in Ucraina, finalmente, e pace fiscale in Italia” con l’installazione in mille piazze d’Italia, sabato 8 e domenica 9 marzo, dei soliti gazebo semivuoti per chiedere [sic] la fine della guerra e per chiedere anche di accelerare sulla rottamazione di milioni di cartelle esattoriali che stanno “tenendo in gabbia milioni di italiani in buona fede”. Perché le bugie più belle vanno sempre in coppia.
Salvini ha chiamato il tutto: “Concretezza e buonsenso”. Noi lo definiamo vuoto opportunismo e svergognata cavalcata sui drammi del mondo. L’annuncio sui social. Ma tra i social e la realtà c’è di mezzo un intero globo terracqueo. Come insegna splendidamente Meloni d’Italia.
(4 marzo 2025)
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