11.6 C
Roma
2.4 C
Milano
Pubblicità
Roma
nubi sparse
11.6 ° C
12.8 °
10.4 °
74 %
3.6kmh
40 %
Sab
11 °
Dom
14 °
Lun
14 °
Mar
15 °
Mer
9 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomeLiberə tuttəUn'estrema destra all'assalto dei poveri "colpevoli" di esserlo: siamo molto oltre Philip...

Un’estrema destra all’assalto dei poveri “colpevoli” di esserlo: siamo molto oltre Philip K. Dick

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP

di Samuele Vegna

Tutto il mondo ora sembra Trump, tutto il mondo ora sembra estrema destra, distopia, nazifascismo, sembra tanto “L’uomo nell’alto castello” di Philip K. Dick (il cui titolo originale era, comunque, La Svastica sul Sole ndr), mescolato anche al “Racconto dell’ancella” di Margaret Atwood.

Una distopia è una proiezione immaginaria e romanzata della vita e del procedere del tempo vista in negativo, è il contrario dell’utopia che è invece una narrazione del futuro in maniera estremamente ottimista, ideale, bello in senso lato e, soprattutto, giusto.

Noi invece, nel presente, viviamo le fasi iniziali ma neppure tanto silenziose, di un assalto alla democrazia e ai diritti umani di base, pezzo dopo pezzo, perché il fascismo sta in questo momento sfruttando ancora i meccanismi democratici per governare, non possiamo ancora chiamare l’Italia, o gli Stati Uniti, dittature, non siamo mica in Russia  o in Ungheria. È importante, in questo momento di affermazione globale delle destre più estremiste, che i politici, intellettuali e attivisti che fanno parte dell’internazionale reazionaria di estrema destra, agiscono non più sull’onda di istanze e di idee potenti che risolvono problemi, ma sull’onda delle nostre paure: con la paura, puoi governare con facilità, e nessuno dei governanti eletto tramite questo metodo attuerà mai serie misure per superare tale paura, perché ciò comporterebbe una perdita di consenso.

Venti persone in una stanza hanno in comune poche paure: la paura del terrorismo, della perdita del lavoro, magari per via dei migranti, o del gender, diversamente dalle istanze, e dalle idee che potrebbero proporre e che sarebbero dieci, o venti, o cinquanta e che porterebbero il pensiero delle masse a essere troppo eterogeneo. Con la paura, il pensiero diventa omogeneo, è più semplice da controllare.

Possiamo soltanto prendere atto che la Storia si ripete, che laddove c’è potere è perché c’è controllo, e dove c’è un controllo delle menti con le informazioni che non smettiamo mai di scrollare, è perché c’è un’iniezione di paura. Ora però non siamo più vittime perché lo sappiamo, e non è finzione questa.

Con la paura tornano i nazismi in numeri molto più elevati, come in Germania con la candidata cancelliera per Afd Weidel (leader razzista e con un’idea peculiare dell’omofobia e dei diritti, lesbica, sposata con una donna dello Sri Lanka, razzista e tuttofoba nonostante lei, ndr) sostenuta da Musk.

Le idee? Assenti. Nessuno infatti può affermare che l’antisemitismo, l’omofobia, il razzismo siano idee, ma sono paure, o frutti di esse.

I neonazifascisti si sentono sicuri, e si esprimono tramite i simboli di hitleriana memoria, svastiche, per esempio, e slogan come “Make Europe Great Again”, un movimento che è allo stato embrionale ma chissà dove arriverà: c’è infatti da chiedersi se sia un progetto coerente parlare di Europa unita e grande, se l’idea di chi lancia questo slogan è sempre stata quella di dividerla e renderla piccola.

Nel mondo sta accadendo, dall’Argentina al Canada, all’Europa, che la frangia opposta di contrasto è troppo fragile, è debole e ha perso di credibilità perché è ormai tutto dipendente dai capitali e anche qui, dal consenso capitalizzato con la paura del fascismo, mentre invece c’è veramente troppo poco spazio per le nuove generazioni per affermarsi e identificarsi in un movimento compatto pro-qualcosa, e manca anche lo spazio per esprimersi, non concesso da vecchie élite partitiche che esistono anche a sinistra e che in ogni caso mancano pure quelle di unità. Inoltre, aumenta la repressione del dissenso, in atto in ogni Paese del mondo in modo trasversale, vuoi per la manifestazione per la Palestina, vuoi per le manifestazioni pro ambiente.

Qui si possono trovare due nuovi significati attribuibili a fascismo trasversale: il primo riguarda l’internazionale neonazifascista, che comprende i capitani dei partiti di estrema destra di tutto il mondo e che conferisce trasversalità al fascismo in senso geopolitico; e il secondo significato, forse finora non menzionato nel modo giusto, ovvero l’autosabotaggio di una sinistra in stato confusionale, che è evidente nella lettera di Concia e De Giorgi che va oltre gli aspetti lgbti della questione: le sinistre, i movimenti che sostengono i valori socialisti e liberali, sono troppo poco schierate in maniera unitaria, non sono più nelle fabbriche o nelle piazze, e studentesse e studenti e movimenti di estrema sinistra sono lasciati soli dai partiti come non era mai accaduto, nemmeno in tempi assai meno bui dei nostri, quando il fascismo non era così palese come pericolo imminente.

Un’altra considerazione, civica e sociale, è che il salario minimo, la sanità pubblica, il matrimonio ugualitario, la tutela ambientale, le sanzioni contro chi commette i crimini di guerra, le soluzioni per una maggiore sicurezza e per una gestione migliore dei flussi migratori, dovrebbero essere idee e valori trasversali in modo da unire in un compromesso positivo, e non dividerci così smaccatamente.

Per andare avanti dobbiamo tornare indietro a quando c’era un’unità d’intenti edificata con un dibattito costruttivo di istanze e di idee, e non un’unità nelle paure e nelle lamentele.

Invece attraverso le divisioni interne alle varie frange della sinistra, la democrazia che è sempre stata un meccanismo fragile, sta venendo pian piano fagogitata da oligarchie di miliardari che porteranno il mondo in infinite guerre per il profitto, e verso un pensiero unico e omogeneo classico del nazifascismo.

Essere dalla parte giusta della Storia è d’obbligo ma avviene solo se qualcosa si fa per cambiarla, la Storia che vediamo scorrere avanti vedendola tornare indietro [cit.].

É molto difficile schierarsi con chi ha perso di credibilità anche perché ora stiamo perdendo e questi mostri stanno vincendo dappertutto, destabilizzano i governi e i diritti ottenuti a fatica dalle donne, dai lavoratori e dalla comunità lgbtq+, agiscono contro le persone e i popoli e opprimono col terrore e con le notizie false. Certo, non può piovere per sempre fascismo e le paure, si superano, mettendo azioni nella propria vita. Quel che possiamo fare è impegnarci in modo civico e concreto per costruire un nuovo modo di essere liberi di esprimerci, forse un po’ più distanti dai social, un po più vicinə alla gente, un po più unitə.

 

 

(12 febbraio 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 



Torino
nubi sparse
-1.3 ° C
0.4 °
-3 °
77 %
3.7kmh
25 %
Sab
5 °
Dom
5 °
Lun
5 °
Mar
5 °
Mer
2 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE