di Daniele Santi
Chiacchiere, una sull’altra, quasi facessero peso specifico e poi lunghi silenzi e sparizioni come se si dovesse elaborare una nuova strategia comunicativa per raccontarla meglio, quest’Italia dei miracoli che sta solo dentro i video pre-confezionati (di ottima fattura) della prima presidente del Consiglio-influencer della storia della Repubblica.
L’unica uoma al potere, parte della prima diarchia famigliare del mondo occidentale a firma Meloni, si è presa come sapete una lunga pausa comunicativa dentro quella sua strategia che o la racconti bene, e ne ha i mezzi e l’ambiente lo consente, o è molto meglio tacere, soprattutto quando alla tua destra e alla tua sinistra hai una Tajani e un Salvini che ne dicono fino a saziare persino le orecchie dei sordi spaziando da Sanremo alle misure delle cozze, cambiando puntualmente idea il giorno dopo.
L’unica cosa sulla quale non si può cambiare idea sono i numeri: è Eurostat infatti a dire che se l’Eurozona è cresciuta nel 2024 dello 0,1%, per i paesi dell’Eurozona le cose sono andate variamente e diversamente. Ad esempio l’Italia nel 2024 lontana dai trionfi annunciati dalla diarchia Meloni non è cresciuta né calata: è stata totalmente immobile, che è peggio. Certo alla Germania è andata peggio (- 0,2%), e anche a qualche altro paese: certamente Meloni si guarderà bene dal dire che ad svettare in cima ai paesi a cui è andata meglio c’è il Portogallo con il +1,5% di crescita che è più o meno la cifra di cui si delirava a Palazzo Chigi nelle comunicazioni ufficiali. Dati veri come i soldi falsi, per dirla tutta.
Naturalmente alle Meloni, quella italiana e quella europea (che non sono la stessa persona, nonostante le apparenze) interessa il confronto con chi sta peggio (Francia e Germania che sono anche le nazioni con cui l’Italia ha i rapporti commerciali più stretti, quando si dice avere contezza) perché utile alla sua propaganda. Della crescita degli altri paesi (i dati cono in alto e confermano che Portogallo, Polonia, Lituania e Spagna crescono in modo dinamico versus l’immobilità italiana) Meloni non fa cenno. E Salvini ha l’incoscienza politica di andare a Madrid a sparlare di Pedro Sánchez primo ministro di un paese che, al contrario dei trasporti italiani di cui Salvini è ministro, va come un treno se confrontato ai continui zero che l’Italia colleziona.
(14 febbraio 2025)
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