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Il trionfo dei centri migranti in Albania: licenziamento per tutti i lavoratori. Si sbaracca, insomma

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L’operazione più straordinaria che il globo terracqueo abbia mai vissuto sembra avviarsi verso la tragica fine che era nota già da prima della costruzione (poi bisogna stare a vedere la poderosa macchina da miracoli nota come Sorelle Meloni, riuscirà ad inventarsi): nonostante le rassicurazioni della prima diarchia famigliare regolarmente eletta al governo d’Italia, in Albania si sbaracca.

Secondo il quotidiano Domani, che anticipa lo sbaraccamento, il gestore ha licenziato tutti i dipendenti – cosa che renderà felice il buon Rama alle prese con contestazioni interne ed elezioni prossime complicate. O meglio “i contratti del personale dell’ente gestore dei centri migranti sono stati annullati. I contratti stipulati tramite una succursale della coop Medihospes creata a Tirana. L’appalto vinto a maggio valeva 133 milioni di euro”. Chi resta nei centri?

Restano gli intenti, con il governo ha deciso che il progetto va avanti, con i soldi degli Italiani e con progetti fumosi dei quali non si sa nulla procedendo a tentoni e con poca attenzione, parrebbe, alle norme in vigore, così da poter continuare a dare la colpa ai giudici – tant’è vero, scrive Repubblica, che “Medihospes cita come causa del licenziamento “una serie di pronunce giudiziarie contraddittorie e non conformi agli orientamenti della Corte di cassazione italiana nonché l’impossibilità momentanea di accogliere nuovi flussi di migranti”. Dunque, continua il quotidiano, “sono considerati risolti a partire dal 15 febbraio in attesa di una suzione giuridica stabile e definitiva”.

Cioè, è ciò che si spiega anche ai lavoratori, non è il progetto messo in campo ad essere lacunoso in ogni sua forma, al costo di 800milioni di euro per la costruzione e di 133milioni euro di appalto (quello vinto a maggio), ma è la situazione giuridica instabile a fare perdere il lavoro agli ormai ex-dipendenti. Un vero capolavoro di propaganda. Ma nel frattempo il progetto del nuovo regno d’Italia e d’Albania si ferma allo stesso punto dal quale era partito. Dal nulla al nulla. Come certi proclami governativi.

Ci si chiede, andando avanti di questo passo, cosa sarà dei cani randagi che sono ospitati e accuditi all’interno del centro (perché certa propaganda comunista, ovviamente non veritiera, questo vorrebbe: che ci siano solo cani accuditi da benemerite forze dell’Ordine che stanno in Albania quando ce ne sarebbe tanto bisogno in Italia). Per ora la propaganda punta verso un nuovo grido: “Mandiamoci gli irregolari!”, ma non dice, la propaganda che grida, che gli irregolari sono diverse decine di migliaia e il governo non sa nemmeno da che parte cominciare per identificarli.

 

 

(13 febbraio 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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