di Giancarlo Grassi
Una tregua di cristallo è pronta per essere rotta dopo che la premiata ditta Trusk c’ha messo lo zampino con la dichiarazione, ormai famosa, del presidente eletto: “Nel mio piano nessun diritto dei palestinesi su Gaza”, non si sa quanto suggerita dal presidente-ombra, che poi ha rincarato la dose: “Sto parlando di costruire per loro un posto permanente”. Perché lui, in quanto miracolato dal suo dio che lo ha scelto per la barzelletta nota come maga, può decidere della vita e della morte degli uomini. Soprattutto se arabi e musulmani.
Hamas non l’ha presa bene, ed è più che un sospetto il fatto che le uscite trumpiane servano a rompere un equilibrio che non poteva reggere, tra annunci di essere impegnato ad acquistare e possedere Gaza, e l’assicurazione che i palestinesi non verranno assassinati, è ed così stato rimandato il prossimo scambio di ostaggi. Per Netanyahu impegnato a rimpiangere la sua prostata, non è stata nemmeno una sorpresa. A pensar male si potrebbe persino immaginare che il via libera alla ripresa della guerra sia già stato deciso, perché più pregano più cercano occasioni per pentirsi, con l’Idf già pronto e al massimo livello di allerta la confisca di libri a Gerusalemme est da parte della Polizia israeliana, a testimonianza che la democrazia è una cosa seria. Ci pensino quelli che dicono che non funziona.
Hamas ha lasciato parlare Abu Obeida che ha confermato il nuovo rilascio degli ostaggi rimandato a data da destinarsi e “fino a nuovo avviso” perché “le garanzie Usa per il cessate il fuoco non sono più in vigore”; nelle ultime settimane “la leadership della resistenza ha monitorato le violazioni del nemico e il mancato rispetto dei termini dell’accordo, dal ritardo nel ritorno degli sfollati nella Striscia di Gaza settentrionale, alle sparatorie e ai bombardamenti in varie aree della Striscia, fino alla mancata consegna di aiuti in tutte le loro forme come concordato, mentre la resistenza ha adempiuto a tutti i suoi obblighi”. Come scrive Repubblica.
Voi siete in grado di leggere qualche parola che suggerisca qualche soluzione per il destino dei Palestinesi? Noi no. Ne da Israele, né dagli USA né da Hamas.
(10 febbraio 2025)
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