di Redazione Esteri
Dopo tre mesi di proteste antigovernative il primo ministro serbo Miloš Vučević si è dimesso. Le proteste erano iniziate dopo il crollo del tetto di una stazione ferroviaria a Novi Sad, che aveva causato la morte di quindici persone. Il governo, con forti legami con la Russia di Putin, è stato accusato dai cittadini di corruzione e controlli insufficienti.
Vučević ha deciso di dimettersi, ha reso noto, per “evitare di aggravare le tensioni sociali”, e dopo tre mesi di proteste non è una dichiarazione così pregnante. L’ex primo ministro, 50 anni, era diventato premier nel maggio 2024 dopo aver guidato il ministero della difesa. La decisione a seguito di un blocco operato dagli studenti per ventiquattro ore su un importante snodo stradale di Belgrado.
Alle dimissioni del primo ministro sono seguito quelle del Sindaco di Novi Sad, Milan Đurić. Aleksandar Vučić, presidente della Serbia di destrissimo orientamento, aveva annunciato un “importante rimpasto di governo” dopo avere dato per mesi la colpa dei disordini a mai precisate sedicenti interferenze straniere (perché se non vedi complotti ovunque non sei mai abbastanza di destra).
(29 gennaio 2025)
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