Per qualche ragione che non si ricorda, forse uno di quei post ricordatori che i social ti inviano, o forse per qualche altra ragione, siamo incappati nel solito post del solito genio della solita geniale nuova destra, una delle tante nuove destre (che son sempre quelle, gira che ti rigirano). Il post, come tanti di inutile e discutibilissima fattura, senza alcun fine politico che non fosse quello di attirare l’attenzione, faceva il solito becero sarcasmo da stalla su un assessorato alla Pace istituito in una città italiana, la quale città non sarebbe in guerra [sic] da cui l’inutilità di un assessorato alla Pace.
Il fine pensiero politico si commenta da sé ma vale la pena spendere due parole su questo ennesimo genio del populismo da quartiere (si parte sempre da lì) che uscendo da un bar, o forse da un bicchiere, ha ritenuto di metterci al corrente del suo fine pensiero di statista. Il prossimo post, si immagina riferito a un paese dove non ci siano epidemie letali da cui l’inutilità del ministero della Salute.
Un così fine pensiero e una così profonda penetrazione dell’oggi non vi lascia quasi senza sensi?
(22 dicembre 2024)
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