Mentre si continua a discutere di aria fritta, raccontando un mondo che non c’è, mentre orde di stranieri (che notoriamente non votano nel nostro paese) vengono attratti dalle luci di Natale della kermesse meloniana al Circo Massimo, nella sede dove si discutono le cose serie tipo l’aumento di stipendio ai ministri che non sono parlamentari, si quantifica – grazie a Il Sole 24 Ore il cui calcolo è ripreso anche dal Corriere – l’entità dell’aumento stesso.
Così mentre le pensioni aumentano di € 1,80 al mese, aumento da non spendere tutto insieme, mentre Giuseppe Conte ricorda l’emendamento respinto in cui il M5S chiedeva aumenti delle pensioni minime di 100 euro, ci si chiede in che mondo questi vivano: l’indennità mensile di questi pochi fortunati (otto) aumenterà infatti, dal 2025 e a meno di clamorosi ripensamenti causa sondaggi, di 3.196 € di rimborsi, a cui si aggiungono 3.503,11 di diaria per un totale di 7.193,11 € da aggiungersi allo stipendio di 10.435 euro lordi per un totale (lordo) di 17.628,11 euro cui si aggiugnono 1.200 euro l’anno, 100 al mese, per le spese telefoniche e i rimborsi viaggio.
Tra i beneficiari possibili della nuova decisione del governo Meloni che ne privilegia pochi per ammazzarne cento Piantedosi, Crosetto, Giuli, Valditara insieme a Abodi, Schillaci, Locatelli e Calderone, ai quali vanno aggiunti alcuni viceministri e sottosegretari.
Tutto questo mentre la povertà in Italia aumenta e tante famiglie non sanno come arrivare alla fine del mese. A dimostrazione che straparlare del popolo a suon di populismi non è utile nemmeno a chi ci casca.
(14 dicembre 2024)
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