L’inaccettabile nuova uscita del sottosegretario Delmastro Delle Vedove, che passa in rassegna le Forze dell’Ordine con tanto di fanfara (dimenticandosi di abbottonare la giacca che sventaglia in maniera ben poco istituzionale) preceduto da annuncio ufficiale (chissà se rientra nelle sue prerogative farsi bello come un capo di stato o di governo veri), e poi lunga camminata a passare in rassegna i sottoposti. Uno spettacolo inguardabile, ma è un dettaglio.
Il meglio (si fa per dire) arriva dopo. Il sottosegretario che tutti sognano si lancia in uno spericolato discorso sul piacere di sapere che c’è gente che va in prigione e di potenti mezzi che danno “il prestigio con il gruppo operativo mobile sopra” per “far sapere ai cittadini chi sta dietro a quel vetro oscurato, come noi sappiamo trattare chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi incalziamo chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi non lasciamo respirare [sic] chi sta dietro quel vetro oscurato” per concludere con l’inascoltabile “per il sottoscritto un’intima gioia“.
Visti gli accenti e le pause utilizzate Delmastro sembrava uscire direttamente dall’Istituto Luce.
Lui è il sottosegretario che fuma avendo alle spalle il divieto di fumare, che partecipa alle feste di Capodanno dove si spara, che è imputato per rivelazione di segreto d’ufficio e che muore d’eccitazione, e non si vergogna di farlo vedere, per la nuova auto blindata della polizia penitenziaria che servirà per il trasporto dei detenuti al 41bis e dell’alta sicurezza. Poi si chiarisce, grazie alla difesa d’ufficio di Meloni, che Delmastro parlava di mafia. Ma cosa pensare di un rappresentante delle istituzioni che parla di “intimo godimento” e di come “noi non lasciamo respirare” un detenuto, se non che dovrebbe andarsene e lasciare libera la poltroncina da subito? E sulla questione avrebbe una opinione il garantista ministro della Giustizia Carlo Nordio?
Ottanta suicidi nei penitenziari italiani dove dall’inizio del 2024 tra sovraffollamento, mancanza di figure professionali e strutture fatiscenti, evidentemente non dicono nulla a chi si bea del poco che è (e del nulla che rappresenta).
Poi Matteo Renzi ci va giù di piccone
Poi ci pensa Matteo Renzi intervistato da La7 che di Delmastro dice è “malato” e che è “un sadico” e che dovrebbe “farsi curare”, nonostante Tiziana Panella lo inviti a ricordarsi che sono parole pesanti (“Mi assumo tutta la responsabilità”, risponde lui).
A Renzi si al quale si unisce Nicola Fratoianni – “Parole di Delmastro? Orribili, piacere della tortura” – e un numero imprecisato di persone che si social dicono che di uscite pilotate dal proprio ego e di violenze verbali davvero non se ne può più. Anche Riccardo Magi commenta l’accaduto (qui). Noi da parte nostra ci rifacciamo a un altro tipo di piacere, intimo o no, che sarebbe quello di vedere Delmastro e tutte le deliranti incontinenze verbali di questa destra clownesca fuori dal Governo.
(20 novembre 2024)
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