di G.G.
Non è colpa di una misura ridicola messa in piedi in quattro e quattr’otto sputtanando denari pubblici come se piovesse e che non serve nemmeno alla propaganda governativa, è colpa di giudici comunisti (Salvini docet) che vogliono impedire al governo di fare quello che ha deciso di fare. Questa volta sono otto i pericolosi e famelici migranti che vogliono mettere a soqquadro l’Italia (tra un po’ saranno sette, ma Lancillotto non c’entra).
Che ci siano leggi da rispettare, norme che non possono essere aggirate e che andrebbero aggirate in nome del verbo aureo del governo Meloni si riduce a niente più che una battuta. Quello che succede è semplice: non ci sono accordi bilaterali per i rimpatri con la gran parte dei paesi di provenienza dei migranti. Quindi si opta per il lager residenziale nel territorio oltre Adriatico della versione meloniana del nuovo Regno d’Italia e d’Albania.
Perché bisogna sempre sentirsi regine di qualcosa, Signora mia, così per poter dire faccio così se vi piace e se non vi piace lo faccio lo stesso perché qualche giudice comunista da incolpare in quest’Italia cialtronesca dalla politica alla Ridolini lo si trova sempre. Più difficile è trovare politiche sensate tra cartelli e statuine di Trump esibite in diretta televisiva e direttore di quotidiani che stavano a sinistra fino a ieri e oggi sono più a destra di Mussolini.
Un paese invidiabile che nessuno ci invidia e che continua a vivacchiare tra bugie, falsità e panzane, con politici di grido già comunisti anti-proibizionisti che oggi cavalcano con successo l’odio verso il migrante e verso le mai troppo bene identificate sinistre che possono spaziare dalla magistratura al Cardinale Zuppi, con tutti i partiti d’pposizione inclusi, a seconda della convenienza del momento.
(8 novembre 2024)
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