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Votazioni USA: la comodità dell’uovo oggi

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di Marco Biondi

No, lettrici e lettori, non ha vinto Trump, non ha perso Kamala, abbiamo semplicemente perso tutti senza che nessuno, realmente vincesse; l’unico che probabilmente beneficerà in modo stratosferico dell’esito del voto sarà Elon Mask.

Mi spiego.

Perché la maggioranza, neppure tanto risicata, degli americani ha scelto nuovamente Trump come loro presidente? Che scelte avevano davanti ai propri occhi i milioni di americani che si accingevano ad andare a esprimere il proprio voto?

La mia percezione è che ci fossero due scenari: uno era il beneficio immediato che poteva derivare dall’aumento delle estrazioni fossili per far scendere i costi al consumo, la riduzione dell’immigrazione senza curarsi se poi quei lavoratori fossero o meno necessari all’economia e senza porsi domande “etiche”, la fine della guerra in Ucraina, al semplice scopo di risparmiare, senza curarsi degli effetti politici di una pace ingiusta. Questo, in sintesi, era “l’uovo oggi”.

I democratici parlavano della “gallina domani”; in senso molto lato guardando anche al futuro del pianeta.

All’americano medio, evidentemente, poco importa dei cambiamenti climatici, dei diritti delle minoranze, di una maggiore equità sociale. Non saprei dire se non gli importa per ignoranza, egoismo, o perché non se lo possono permettere (che sarebbe almeno una ragione più comprensibile), fatto sta che la loro scelta è stata inequivocabile.

Confesso di essere parecchio demoralizzato: nel momento in cui i fenomeni estremi stanno mettendo a dura prova la vita delle persone, le guerre non solo non accennano a ridursi, ma addirittura si aprono a nuovi inquietanti scenari (soldati della Corea del nord che combattono in Ucraina per la Russia sono sinonimo di guerra mondiale, non più locale) così come gli attacchi di Israele ai paesi limitrofi (che sia per difesa o no poco cambia) hanno allargato i confini del conflitto e non possiamo fare finta di niente.

Io continuo a rivedermi la scena del Titanic, con la gente che balla intanto che la nave affonda, ma forse è solo perché l’esito del voto è ancora troppo recente.

Non dimentichiamoci poi che la partecipazione diretta nella campagna elettorale dei social media, con Musk alla guida, ha rappresentato innegabilmente una novità, di sicuro non positiva.

Mi rimane un dubbio (e magari fosse solo uno!): chissà se prima del diluvio universale c’erano dittatori in guerra e multimiliardari alla guida delle superpotenze di allora? E chissà se il diluvio universale non abbia cancellato un’umanità che non meritava di continuare a sopravvivere? Non è una posizione religiosa, non fa per me, ma di fronte a certi eventi l’essere umano tende, per natura, a pensare che anche il sovrannaturale possa esistere. A me però un po’ scoccerebbe; sarà per quello che, ancora, mi illudo che qualcosa sia possibile fare per dare un futuro all’umanità. Stasera ci penso e poi vi dico se mi sono venute idee. Ora non me ne vengono.

 

 

(7 novembre 2024)

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