di Giovanna Di Rosa
Non gliene va bene una. Non solo non è la “nuova Merkel” ma nemmeno può onorarsi dell’uguaglianza di genere con la candidata sconfitta. Le resta solo Von der Leyen, ma nemmeno lì butta benissimo. E pensare che su Trump c’aveva puntato gli ori di famiglia quando era libera da impegni di governo ed era un partitino. Ora che è un partitone Meloni dev’essere più prudente.
Non si esulta. E infatti non lo fa. Perché una cosa è essere trumpiana da cucuzzaro di famiglia un’altra è offrire il proprio endorsement ciecamente, per elezione diciamo [sic], sapendo che sarà guerra con l’UE, con la NATO e saremmo sommersi dai dazi. Deve lasciare la maschera da statista intuitivo, quello che l’aveva detto a Salvini, l’unico politico italiana che era riuscito fino ad oggi a perdere anche le elezioni degli altri. Per una volta che l’azzecca, guarda che le capita.
Così niente Sacra Triade al femminile, ma un presidente misogino che farà la guerra alle donne e non è che lei potrà stare zitta in eterno, a meno che non decida che dopo tanto Orbán in giro vale la pena di sporcarsi le gonne con un simile Trump.
Una situazione da far tremare i polsi.
(6 novembre 2024)
©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata