di Daniele Santi
Mentre in Parlamento infuria la polemica tutta interna all’incapacità di queste destre sempre più Brancameloni, non utili persino a governare persino le loro pulsioni distruttive interne, di fare le cose secondo Costituzione persino quando hanno a che fare con la Corte Costituzionale e i suoi componenti; e mentre annuncia la Costituente del M5S per i prossimi 23 e 24 novembre, il leader del Movimento e prossimo proprietario unico del partito Giuseppe Conte, ha annunciato anche che in Emilia-Romagna il partito starà con De Pascale.
Così tra uno stridío di Donzelli che pensa che governare sia “fare quello che vogliano noi e non quello che vogliono loro“; mentre il suicidio di Meloni per colpa di non meglio identificati infami – identificatissimi, ma è un dettaglio – si fa sempre più vicino; mentre il verde prato di Pontida è diventato il prato nero delle estreme destre europee, Conte coglie l’onda e trova il tempo per smentire una trattativa con la maggioranza sul giudice della Consulta (“Ricostruzioni fantasiose”, dice). Un tempismo perfetto nel giorno in cui Meloni sveste i panni dell’underdog per indossare quelli del Calimero di turno.
Conte ha quindi ricordato che il “M5S” non accetta “di andare in coalizione con Italia Viva, con il suo simbolo, per note ragioni”.
(8 ottobre 2024)
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