di G.G.
Molti, i soliti troppi, guardano con l’occhio umidiccio della speranza vana le manovre a destra di Antonio Tajani, uomo abile e capace, potendo dichiararsi certi se stimolati in tal senso, del fatto che il presidente di Forza Italia sotto tutela, stia lavorando per Elly Schlein. Errore.
Il vicepresidente del Consiglio in comproprietà, ministro degli Esteri con alcune peculiarità, sta invece guardando a destra e ci guarda con sempre più attenzione perché potrebbero stendersi praterie, in quei luoghi, dopo che Renzi sarà riuscito a mangiarsi ciò che resta di un centro che non è mancino. Ed è così attento che riesce persino a fingere di guardare a sinistra. In realtà il ferreo controllo di Tajani è interamente concentrato su Giorgia Meloni sotto l’attenta regia di Marina e Piersilvio Berlusconi perché prima di altri sono stati loro ad essersi accorti che Meloni insegue Salvini che insegue Vannacci e che la partita si gioca al centro.
I diritti, lo ius scholae e tutto il resto? Fuffa, naturalmente. Fuffa estiva. Si sono già dimenticati. Ne riparleranno ogni tanto, per tenere al caldo il pupo, e per far finta di essere interessati a questioni che in realtà non portano voti e quindi non sono utili e per tenerle ferme così che, almeno fino a nuove maggioranze possibili, si tenga al palo anche Elly Schlein soprattutto ora che la leader PD ha altri Conti da pelare.
(2 settembre 2024)
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