di Giancarlo Grassi
Doveva arrivare il giorno in cui Salvini si sarebbe schierato contro i Vescovi. L’uomo che brandiva i rosari ci è riuscito oggi in nome dell’autonomia differenziata che nessuno vuole e di cui tutti delirano, dopo l’attacco della Cei a una legge che è diventata la bandiera del leghismo salviniano per la quale il segretario in scadenza sembra disposto a tutto (o quasi) dopo avere eluso tutte le promesse fatte al sud.
Poi, dopo l’attacco salviniano ci pensa Igor Iezzi ad andare giù ancora più pesante e come lo fa se non dirigendo il suo attacco ai migranti?
Secondo Iezzi la Cei dovrebbe “essere chiara con i fedeli e dire quanti ne intende ospitare in Vaticano”. Un signore, per dirla coi guanti della festa. Si attendono ora auree parole da Crippa che si immagina scalpitante di dire la sua dopo che il vescovo di Cassano allo Ionio, Francesco Savino, ha dichiarato che con la riforma dell’autonomia differenziata ci saranno “tante Italie quante le Regioni” e si rischierà il “Far West tra quelle povere”.
Ora si attende il parco argomentare leghista, “con tutto il rispetto” e coi mal di pancia di Calderoli e Zaia.
(28 agosto 2024)
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