di Samuele Vegna
Essere di destra, una destra moderna, significa portare avanti qualcosa di ideale, di capitalista, di liberale, anche inclusivo, delle Libertà e dei diritti di parte e delle idee di parte legittime. Far parte ancora di un’associazione come Comunità Giovanile, a cinquant’anni, ed andare a fare ancora oggi le goliardate, è un discorso, ma dovresti in realtà non definirti di destra, non di una destra moderna, se fai il saluto di dannunziana memoria, il saluto fascista che di romano non ha nulla e che di destra ha invece i campi di concentramento, l’odio razziale, gli omosessuali appesi.
Francesco Lattuada, in arte Checco, la cui candidatura alle regionali era stata bocciata dai vertici di FdI fors’anche a causa di uno stesso saluto destro nel giorno della Memoria, in un giorno di vacanza, due giorni fa, si è fatto fotografare col figlio Marzio di dodici anni, probabilmente, presumibilmente senza dargli libertà di scelta e d’espressione, facendo il saluto destro, e poi lo ha anche pubblicato su Facebook, e tra poco tuttə quantə parleranno di lui, perché essere un leader di estrema destra significa ostentarlo, anche così, e per sicurezza, ripeto estrema.
Che cosa intravediamo nel suo volto, nel volto di Marzio Lattuada, se non il volto di una generazione che non sembra avere scelta per responsabilità delle scelte dei loro padri, e madri?
Noi però la scelta ce l’abbiamo e scegliere è un nostro diritto, cambiare invece è un segno d’intelligenza e di lungimiranza. E di leadership vera.
(23 agosto 2024)
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