il leader di Italia Viva Matteo Renzi torna a dire la sua con un’intervista a Repubblica dove spazia, come sua abitudine, da qui a là, un po’ a spanne, a volte, ma con una sua efficacia, soprattutto quando analizza le cose italiane. Secondo Renzi le destre sono al redde rationem e si potrebbe profilare all’orizzonte il “voto anticipato” che “non è più un tabù”. Quindi, continua Renzi, “noi dobbiamo attrezzarci per vincere, respingendo ogni ipotesi di grande coalizione o governi tecnici”. A chi sia riferito quel noi oggi è difficile comprenderlo. Probabilmente non a Calenda.
“Il centrosinistra dovrebbe costruire una proposta organica per dare risposte a chi non riesce ad arrivare a fine mese, a curarsi, a dare una mano ai figli. Solo facendolo sconfiggeremo” ancora il plurale “Meloni e soci”. Secondo Renzi i voti del centro (quali?ndr) potrebbero essere “decisivi nei collegi marginali” e cita di nuovo Schlein quando dice “Schlein ha detto non pongo veti”, dimenticando il fondamentale “e non ne accetto”, ma è un dettaglio.
Insomma Renzi va al mercato e si vende al centrosinistra senza valutare troppo, questa è la sensazione, se c’è mercato o no.
Comunque eccolo a testa bassa contro Conte (che vale cinque volte i voti di Italia Viva) e dire: “Non ho firmato io i decreti Salvini sull’immigrazione, non mi sono mai definito sovranista, non ho mai appoggiato Trump” e poi via con una lunga disquisizione sulla politica nazionale ed internazionale oltre che sul ruolo di Kamala Harris. Lui è sempre quell’ex presidente del Consiglio che prevedeva la sconfitta del PD a Firenze e la conseguente defenestrazione di Schlein dal Nazareno. E’ sempre quello che giurava di portare Draghi a Bruxelles e non c’ha portato nemmeno i suoi.
Si può quindi dubitare delle sue parole quando dice che “nella maggioranza è in corso un regolamento di conti che potrebbe far nascere qualcosa di nuovo a destra” e poi svirgola velocemente sulle possibilità del centrosinistra, Italia Viva inclusa con il suo 2% scarso, di farne parte senza veti. Un afflato di autocritica si intravvede quando dice “Abbiamo tentato di creare un Terzo polo e non ce l’abbiamo fatta, per le divisioni assurde. Per cui Italia Viva sceglie di stare nel centrosinistra a tutti i livelli”. Il punto è che non ci spiega se il centrosinistra vuole che lui, in quella formazione, ci sia “a tutti i livelli”.
(25 luglio 2024)
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