L’ufficio stampa di Medici Senza Frontiere organizzazione umanitaria premio Nobel per la Pace nel 1999, ci ha inviato una testimonianza audio (in inglese, traduzione in basso) dopo il viscido attacco israeliano ad Al Mawasi. La testimonianza di Amy Kit-Mei Low, responsabile medica di MSF a Gaza, che ieri era all’ospedale Nasser, parla di un “enorme numero di feriti” giunti subito dopo l’attacco. La situazione nella struttura è drammatica a causa della mancanza di forniture e spazio.
Scarseggiano gli antidolorifici, i guanti, i disinfettanti. I feriti sono stati portati anche nel reparto di pediatria e maternità perché il pronto soccorso era pieno.
Trascrizione in italiano dell’audio in inglese (il podcast è cliccabile in alto):
“Lo staff era sopraffatto, stressato e preoccupato per il gran numero di pazienti che stavano arrivando. Tra loro c’era un bambino con suo padre. L’uomo aveva una ferita alla schiena e il bambino lo guardava confuso. Ci siamo sentiti davvero male perché probabilmente non aveva ancora capito che il padre era l’unico sopravvissuto della famiglia. C’era anche un’altra ragazza con una frattura al femore e per fortuna è stata ritrovata dalla madre ma non le avevano ancora detto che aveva perso il resto della famiglia. Un’altra donna era intubata e aveva difficoltà a respirare, ma ho visto il sollievo sul viso del marito quando l’ha ritrovata nonostante lo shock. Il personale ha fatto un ottimo lavoro, nonostante fosse il reparto maternità e non sono abituati a curare questo tipo di traumi. Alcuni medici del pronto soccorso sono venuti a supportare per controllare i pazienti. Tutti pazienti avevano bisogno di fare i raggi x perché erano feriti ma erano troppi rispetto alle capacità. Alcuni computer non funzionano perché non entrano forniture a sufficienza, così qualcuno è stato mandato in chirurgia ma anche lì erano sopraffatti dal numero di pazienti. Mancano gli antidolorifici. Ad alcuni abbiamo somministrato iniezioni di diclofenac ma non era abbastanza. I feriti in corridoio si lamentavano per il dolore, le medicazioni continuavano a sanguinare. Era tutto molto caotico e terribile. L’ospedale ha provato a far fronte alla situazione ma a malapena riesce a curare i pazienti in condizioni di normalità, figuriamoci in un caso di afflusso di pazienti di massa come questo. L’ospedale Nasser è la struttura sanitaria più grande ancora in funzione in quest’area ma non riesce a curare tutti. In pediatria ci sono più di due bambini per ogni letto, la maternità la scorsa settimana ha effettuato 25 parti cesarei e 200 parti naturali. Stiamo operando al di sopra della capacità e la qualità delle cure sta diminuendo a causa della mancanza di forniture, spazio e materiale per la pulizia. Quando già ci sono due pazienti per ogni letto, alcuni pazienti rimangono sul pavimento. Come si fa a tenere pulita la zona, le flebo, come si fa a trattare il paziente se non si hanno i guanti e il disinfettante. La situazione nell’ospedale era già grave, ma dopo che sono arrivati così tanto feriti la situazione è terribile”.
(14 luglio 2024)
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