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HomeGiustappunto!Elezioni europee: sette motivi sette per respingere l’assalto delle destre oscurantiste

Elezioni europee: sette motivi sette per respingere l’assalto delle destre oscurantiste

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di Vittorio Lussana

La colpevolizzazione delle forze progressiste, fatta da Giorgia Meloni in collegamento con l’assemblea dei leader della destra europa e americana, organizzata da Vox in quel di Madrid, è totalmente falsa. Ciò per una serie di motivi, che ora vi andiamo a elencare:

  • da più di venti anni – 24 per la precisione – il gruppo più numeroso al parlamento europeo è quello dei popolari europei, non dei socialisti;
  • proprio per questo motivo, si insiste a chiedere ai cittadini europei di affidarsi a coalizioni politiche composte da forze rosso/verdi, le sole consapevoli, soprattutto a livello climatico/ambientale, di ciò che s’intravede nel nostro futuro, mantendendo fede non solo agli obiettivi immediati, ma anche a quelli di medio-lungo periodo;
  • l’accusa di essere portatori di un‘ideologia gender è infondata: si cerca solamente di tutelare alcune minoranze – e non solo – da sempre discriminate e perseguitate da retaggi ideologici e demagogie patriarcali;
  • gli anni dell’austerity erano basati su errori di calcolo commessi proprio dagli economisti conservatori. Come nel caso, per esempio, dell’Excelgate, che strangolò la Grecia, al fine di contrastare una linea keynesiana maggiormente espansiva, fondata su politiche d’investimento in innovazione e ricerca, anche nei Paesi ad alto debito, alla ricerca di nuovi mercati di sbocco in grado di contrastare la grave disoccupazione giovanile;
  • la linea politica socialista non è mai stata l’austerity propriamente detta e, in seguito, applicata come tale dai popolari europei, soprattutto negli anni 2012-2014;
  • le forze progressiste sono state le prime a parlare con coraggio di costruzione di un’Unione europea politicamente più forte e influente, in anni in cui Giorgia Meloni, in coro con tutte le altre destre più astratte e oscurantiste, vaticinava sciagure su tutti i fronti, accusando ogni tipo di pensiero aperto, compreso quello liberaldemocratico e cattolico-democratico, di neocomunismo;
  • l’opportunismo non paga: le forze politiche moderate e popolari, nonostante gli errori commessi non accetteranno mai un’alleanza con delle destre ideologicamente infantili e vittimiste, antiscientifiche e complottiste per definizione.

Il gioco delle destre tradizionaliste è lo stesso di sempre: attribuire intenzioni e colpe agli altri, giudicando in malafede gli sforzi e i sacrifici di tutti. Questo è il primo segnale chiaramente riconoscibile di chi, in realtà, non è nemico politico di qualcuno in particolare, ma della democrazia in generale.

L’8 e il 9 giugno 2024 sapremo se i cittadini europei continueranno a credere alle crociate populiste, imperniate sulla diffusione della paura come metodo di controllo psicologico delle masse, oppure se dimostreranno, finalmente, di essere pronti a fare quel salto di qualità in grado di affrancarci dal semplicismo giudicante, diffuso tramite i social network attraverso l’uso sistematico della dicotomia amico/nemico e di un odio ideologico fortemente polarizzante, condito da puerili bugie vittimiste e da una montagna di fake news.

 

 

(24 maggio 2024)

©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 



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