E’ curioso che un circuito editoriale come il nostro, totalmente indipendente da qualsiasi forza politica o sindacale, attento soltanto alla sensibilizzazione (si diceva un tempo), al rispetto dei diritti umani, il cui slogan è “Politica, Cultura Opinioni” e i cui collaboratori non si sono mai visti censurare una virgola, che la direzione editoriale fosse d’accordo o no (sono ancora tutti vivi e possono testimoniarlo) sia così spesso soggetta ad attacchi di tutti i generi.
Gli ultimi due in ordine di tempo riguardano le statistiche Analytics che, per motivi ancora sconosciuti, non funzionano (mentre quelle sulla raccolta pubblicitaria invece vanno che è un piacere, esattamente come prima, e non parliamo di cifre); il secondo riguarda un attacco subito nella notte tra domenica e lunedì che dirottava tutte le nostre pagine su presunte pagine pubblicitarie dalle quali era impossibile uscire. I tecnici di Serverplan, che dobbiamo ringraziare, hanno brillantemente risolto la questione in poco più di 24 ore, permettendoci di tornare alla normalità informativa.
Ci scusiamo per non esserci stati per un po’ e anche perché troverete i quotidiani leggermente cambiati nell’aspetto che vi si presenta all’apertura delle pagine: siamo pochi, il posto è piccolo e la gente mormora (cioè gli hacker attaccano), e li sistemeremo nei prossimi giorni tra un pezzo e l’altro. La domanda è come mai una realtà tanto piccola come la nostra, certamente dinamica e certamente con una identità precisa, possa infastidire tanto. Dalle accuse di essere al soldo di tutti i partiti dell’arco costituzionale, dagli attacchi verbali violenti via social, da “a chi vi paga, la mafia?” (prontamente querelato il poveraccio) scopriamo ogni giorno quanto sia scocciante avere deciso che l’indipendenza culturale e l’avere deciso che anche l’informazione libera e indipendente, oltre che civile, fa parte della mission che ci siamo dati di divulgare cultura, cultura dell’accoglienza, dell’uguaglianza e della tolleranza, attraverso un’attività che dall’informazione, agli eventi culturali, all’editoria, ai documentari, debba essere rotonda e coerente.
Non credevamo che avremmo dato tanto fastidio per così poco.
Grazie a tutte e a tutti per esserci.
(7 maggio 2024)
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