di Giancarlo Grassi
E fu così che dopo tre anni di “superbonus” il “superministro” Giorgetti si è accorto che hanno portato i conti al disastro. Insomma “superbonus” uguale “supercazzola”. E “superministro” uguale a cosa? Forse a qualcuno che, essendo diventate più urgenti altre questioni ora distoglie l’attenzione con un tema caldo così da far passare sottotono altro che porebbe generare polemiche?
In soldoni il costo del Superbonus continua a crescere. Secondo le ultime rilevazioni dell’Agenzia delle Entrate, i crediti complessivi dei bonus edilizi ammontano a 219 miliardi di euro. Un disastro per i conti pubblici. Tanto che viene da chiedersi che conti abbia fatto Giorgetti fino ad oggi. Non certo quelli della serva. Secondo informazioni riprese da più testate giornalistiche che fotografano la situazione al 31 marzo 2024, il costo del Superbonus a quella data è pari a 122 miliardi di euro, con un balzo in avanti di 8 miliardi di euro rispetto alla fine di febbraio. Non sono ancora conteggiate le nuove restrizioni decise dal governo. Ma per Giorgetti il “superbonus” è un disastro ed è necessario correre ai ripari: verrebbe da consigliargli di parlare con il ministro delle Finanze Giorgetti per risolvere le questioni sollevate da Giorgetti ministro dell’Economia per il quale ministro dell’Economia il debito pubblico in risalita previsto dal DEF “è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del Superbonus” gestito negli ultimi tre anni dal ministro delle Finanze e inizierà a scendere nel 2026.
Sembra di essere tornati alla finanza creativa di qualche delirio fa (anche allora Giorgetti era in giro, ma è un dettaglio).
(11 aprile 2024)
©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata
