Nonostante la chiarissima rivendicazione dell’Isis che parla di attacco contro i nemici dei Musulmani, rivendicazione definita come attendibile da tutti i servizi di intelligence del mondo, e dimenticandosi del disprezzo rivolto agli avvertimenti dei servizi americani e britannici su un attentato imminente in Russia, l’autarca Putin incoronatosi sovrano di tutte le Russie passate e presenti cerca nell’odiata Ucraina che osa resistergli le ragioni di un attentato che gli era stato annunciato e che non si è preoccupato di evitare, sapendo forse che avrebbe potuto sfruttarlo a beneficio della sua azione di guerra.
La Russia intanto si prepara al lutto nazionale dopo quello che chiama orrore, perché tale si è trattato, come se ciò che succede in Ucraina non un orrore altrettanto insopportabile, altrettanto ingiustificabile, altrettanto crudele. Il peggior attacco terroristico negli ultimi 20 anni in Russia ha provocato infatti 143 morti, un numero altissimo di feriti (tra i quali diversi bambini) mentre le forze dell’ordine cercano i terroristi dell’Isis mentre analizzano le prove materiali, le armi e le munizioni abbandonate sul posto e le le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza, messe sono sotto sequestro.
Secondo alcune fonti c’erano 6mila persone nel teatro quando il tetto è crollato; le autorità russe hanno parlato in un primo tempo di un’auto imbottita di esplosivo rinvenuta nel parcheggio dietro il centro commerciale, ma la notizia è rapidamente scomparsa dalle cronache; anche sulla nazionalità tagika dei terroristi non si hanno certezze, perché tutto l’establishment neo-sovietico è impegnato a rivolgere lo sguardo a probabilmente inesistente finestre che l’Ucraina avrebbe aperto per la loro fuga.
Come se la Russia non conoscesse a menadito quali territori inestricabili e quasi inespugnabili siano quelli della zona di Tagikistan, Afghanistan (dove i predecessori di Putin rimasero impantanati per qualche lustro) e Kirghizistan.
Nel frattempo canali russi diffondono su Telegram video di dubbia provenienza e veridicità sulla cattura di uno dei presunti terroristi in Tagikistan, presunto arresto avvenuto a poca distanza dal confine con l’Ucraina. Quando si dice comporre perfettamente un puzzle. Noi da parte nostra, ci limitiamo a ricordare che l’Ucraina è controllata da linee militari fortificate dall’anno dell’invasione 2022, da campi minati, da sistemi di sorveglianza e da droni almeno 24 ore al giorno tutti i giorni, per non parlare di ricognitori, pattuglie, spie (anche russe) servizi segreti, soldati, pattuglie, mercenari e chi più ne ha più ne metta: naturalmente chi ha appena ammazzato a sangue freddo più di un centinaio di persone sceglierà quella strada per passare inosservato. O no?
(23 marzo 2024)
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