In una Russia che ha inscenato la farsa delle sue libere elezioni e va al voto fino a domenica in uno stato di dittatura che ha annientato le opposizioni con Putin che fa la faccia feroce ad uso elettorale, c’è comunque chi trova il modo di protestare: liquido è stato versato nei seggi elettori, inchiostro per lo più, ma alcuni media citano anche acido; alcuni seggi sarebbero stati incendiati e almeno tredici persone sono state arrestate in questo primo giorno di elezioni.
Lo scrivono diversi media russi, tutti molto vicini a Putin, che citano la presidente della Commissione elettorale, Ella Pamfilova, e la sua affermazione secondo la quale si tratterebbe di persone entrate in azione in cambio di denaro promesso da “bastardi venuti dall’estero”. Come abbiano potuto entrare non è dato saperlo, considerando che gli ingressi di osservatori stranieri sono stati proibiti dal Cremlino.
Nel frattempo nonostante le, o grazie alle, dichiarazioni a San Pietroburgo è stato attaccato un seggio con una molotov.
(15 marzo 2024)
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