Era la trasmissione “Un giorno da pecora” su Radio 1 e il generale Vannacci avrebbe raccontato forse la sua favoletta preferita, quella della sua frequentazione sporadica di locali ghèi con moglie e ragazza alla pari olandese al seguito (favolosa Flavia Fratello sull’argomento su La7),a avendola già ripetuta in alcune altre occasioni, e in maniera poco credibile, se n’è uscita con un altro racconto indimenticabile secondo il quale al generalissimo a metà stipendio sarebbe capitato il suo “Ho corteggiato una donna, poi mi sono reso conto che tanto donna non era” anche grazie al fatto che “me l’hanno detto” perché era “davvero irriconoscibile”. Vannacci memore di tanta esperienza, invece si riconosce benissimo, ed è una fortuna. Per chi voglia vederla.
Il conduttore, nonostante la sagace Geppi Cucciari è riuscito ad uscirsene con “Un [sic] transessuale” quando semmai avrebbe dovuto dire “una transessuale”. Ma bisognava uniformarsi al pensiero vannacciano rimanendo nel cerchio di fuoco della “donna che tanto donna non era” in una discoteca di Torino.
Per questo manteniamo una Rai a suon di canone, per essere partecipi dell’ossessione di Vannacci per l’orientamento sessuale altrui. Il vannacciario dell’ovvio non si ferma qui: naturalmente il generalissimo ha avuto anche una fidanzata di colore. tanto per non fermarsi alla banale trans-omofobia.
(13 marzo 2024)
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