“L’approvazione unanime da parte della commissione Affari Costituzionali del Senato dell’emendamento, presentato da FdI e sottoscritto da tutte le forze politiche, al decreto legge elezioni che permetterà agli studenti fuori sede di votare per le prossime elezioni europee, rappresenta un primo passo decisivo verso l’abbattimento di quelle barriere che finora hanno limitato la partecipazione politica attiva dei giovani, segnando un momento storico per la nostra democrazia”. Lo dichiara la Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), Maria Cristina Pisani in una nota stampa inviata in redazione.
“Il nostro Paese si è troppo a lungo distinto per un accesso limitato alle modalità alternative di voto, a discapito soprattutto degli studenti e dei lavoratori fuori sede. Questa condizione – prosegue Pisani – ha contribuito significativamente all’astensionismo involontario, privandoci di un prezioso patrimonio di idee e contributi. Altri Paesi, come la Francia e la Germania, hanno da tempo adottato misure efficaci per facilitare la partecipazione elettorale di chi non può esprimere il proprio voto nel comune di residenza, attraverso il voto per corrispondenza e altre forme di voto a distanza”.
“L’approvazione di questa norma – aggiunge la Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani – rappresenta, quindi, un primo passo fondamentale verso l’eliminazione di uno dei maggiori ostacoli alla partecipazione politica dei giovani. È un segnale forte che mostra come, anche in Italia, si stia finalmente riconoscendo l’importanza di aggiornare le nostre leggi e procedure al fine di rendere il voto accessibile a tutti”.
“Ci auguriamo però che la previsione introdotta per le prossime elezioni europee venga resa, quanto prima, strutturale. Il nostro obiettivo – conclude la nota di Pisani – deve essere quello di estendere queste opportunità non solo agli studenti ma anche ai lavoratori fuori sede, riconoscendo e valorizzando il contributo di oltre cinque milioni di cittadini che, fino ad ora, si sono trovati di fronte a difficoltà ingiustificate nell’esercitare un diritto fondamentale, quello dell’esercizio del voto”.
(22 febbraio 2024)
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