di Marco Biondi
Le cronache di tutti i giorni, da due anni a questa parte, ci stanno insegnando verità inconfutabili e tremende, ma sembra che a molti sfuggano. Provo a metterle in evidenza. Quello che è stato un Paese preso come riferimento politico e sociale da una fetta importante della politica italiana, oggi maggioranza di governo, ha mostrato al mondo il suo vero volto: la Russia è una dittatura, nelle mani di un dittatore cinico e crudele, che non ha esitato a invadere un Paese confinante, una democrazia, solo per appagare le proprie manie di grandezza, o, forse, semplicemente a causa della sua follia.
Putin è un dittatore e nessuno può metterlo in dubbio. Ha soffocato tutte le libertà democratiche: di stampa, di pensiero, di religione e di orientamento sessuale. Ha fatto incarcerare i suoi oppositori, e, probabilmente, ha anche deciso che capitasse qualche brutto incidente a chi aveva cercato di opporsi al suo operato. Non c’è modo diverso di definire tale personaggio, se non come uno spietato dittatore che non ha esitato a mandare a morte centinaia di migliaia di propri soldati e ha causato la morte di civili, di bambini e probabilmente altrettante centinaia di migliaia di soldati ucraini. Il suo esercito ha deportato, ucciso, stuprato, commettendo i peggiori crimini di guerra, di certo non per difendersi, ma per conquistare territori appartenenti a uno stato libero e democratico.
Questa lunga premessa non è altro che la verità che noi tutti conosciamo, o dovremmo conoscere, ma a me serve per capire come si stanno muovendo i nostri politici. È facile scoprire chi si è sempre dichiarato amico di Putin, e chi, ancora oggi, si spende per difenderlo e per stare dalla sua parte.
Lasciamo pure stare la buonanima di Berlusconi, che, quantomeno, dopo l’invasione dell’Ucraina non ha esitato nel prenderne le difese, ma parliamo seriamente di Salvini e della sua Lega. Le posizioni della Lega di Salvini sono, ancora oggi, fortemente ambigue quando non pericolosamente troppo vicine alle politiche e ai proclami dell’amico Putin. E in Parlamento con silente determinazione, la Lega di Salvini ostacola l’approvazione delle leggi per il sostegno all’Ucraina. La Lega di Salvini, per le prossime elezioni Europee, si allea con partiti e politici che sono contrari all’Europa Unita e sono apertamente contrari al sostegno della popolazione Ucraina e dei suoi sforzi di resistenza all’invasore.
Salvini in Europa è inserito nel gruppo di Marie Le Pen. Questo è chiaro, spero, no?
Non bastano, secondo voi, queste dimostrazioni per prendere le distanze da Salvini e dal suo partito? Nonostante ciò l’8,3% degli italiani, stando ai sondaggi, dichiara di avere intenzione di votare la Lega di Salvini alle prossime elezioni Europee.
E spenderei anche qualche parola per la sua alleata Meloni e i suoi fratelli, sorelle e cognati d’Italia. Con chi si sta schierando, in Europa la “sora Giorgia?” Lei è a capo del gruppo Ecr, che ha appena accolto quel simpaticone bizzarro di Zemmour (che delirava della secessione del nord Italia per annetterla alla Francia) e sta aspettando a braccia aperte di accogliere Orbán) che ha già dato la sua disponibilità a farne parte. Non è che proprio per caso Orbán sostenga apertamente le ragioni di Putin a livello di commissione europea e si sia sempre dichiarato contrario al sostegno alla resistenza ucraina? Ma noi votiamo una sua alleata.
Ora, i casi sono due: o circa il quaranta per cento degli italiani (sempre stando ai sondaggi) non è spaventato dall’idea di una nuova dittatura fascista in Italia, o abbiamo un problema enorme d’informazione e di comunicazione. O magari abbiamo entrambi i problemi. Non spaventa la dittatura e l’informazione manca.
Fatto sta che diventa quanto mai essenziale che i nostri politici di sicura fede democratica, la smettano di fare i loro giochini per prendere qualche zero virgola di voti in più e inizino a cercare di creare una forte identità antifascista nei fatti con la quale presentarsi al voto europeo. E lascino per strada gli scappati di casa che, sempre per qualche voto in più, continuano a creare dei distinguo circa l’opportunità di continuare a sostenere, senza se e senza ma, la resistenza del popolo ucraino. Conte che dichiara di non stare né con Putin né con Biden, sta, di fatto, assecondando l’aggressione della Russia all’Ucraina. Il suo non è pacifismo, non è pacifismo, è ambiguità. Egoista e basta.
Non stiamo parlando, oggi, del governo del Paese. Se il PD ritiene ci siano ancora i presupposti per cercare un’alleanza con i 5Stelle, facciano pure. Ma alle Europee serve andare compatti, senza compromessi.
Un applauso a quella che vedo come una vera democratica: Emma Bonino; una persona che ha sempre dimostrato, nei fatti, il proprio antifascismo e la strenua difesa di ogni libertà individuale. Bonino ha appena fatto un lucido e sincero appello affinché i partiti sinceramente democratici si alleino nella lotta contro i sovranisti anti-europei che stanno lavorando per ottenere alleanze adeguate per portare la Comunità Europea su posizioni sovraniste e filo putiniane.
L’idea degli Stati Uniti d’Europa è un filo conduttore da perseguire. Se prevarrà, alle urne, l’alleanza democratica, ben venga che si torni a discutere di riformare un’istituzione che, alla prova dei fatti, si è dimostrata carente. Ma, sempre alla prova dei fatti, ha dimostrato che, da soli, i paesi europei non avranno futuro in ambito democratico. Se gli Stati Uniti d’Europa avessero esteri, difesa, economia e transizione ecologica gestiti in maniera univoca e centralizzata, l’intera comunità avrebbe ben altro peso e importanza rispetto ad oggi.
Dobbiamo uscire da personalismi e egoismi, già al prossimo turno elettorale; ne va della sopravvivenza della libertà nostra e dei nostri figli. Non credo sia poco.
(12 febbraio 2024)
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