Strasburgo ha votato una risoluzione con 433 sì, 56 no e 18 astenuti il cui testo è stato presentato da un’ampia maggioranza composta da popolari, socialisti, liberali, verdi e anche dai Conservatori di Ecr, di cui fa parte Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni. La Lega di Salvini non ha partecipato al voto.
Secondo il documento “La Russia sta provando a minare e distruggere la democrazia in Europa, fomentando divisioni tra i nostri cittadini, reclutando eurodeputati e cercando di creare un sistema di dipendenza attraverso i partiti politici europei, che così agiscono da megafoni della propaganda del Cremlino e ne servono gli interessi”, come riportato da Repubblica. L’Europarlamento riunito in plenaria ha così lanciato l’ennesimo allarme sulle elezioni europee di giugno contro le ingerenze, in atto da decenni, di Putin per distruggere le democrazie europee definita “strategia di lungo termine di interferenza” e ha chiesto di “rafforzare e vigilare sulle sanzioni”. Obbiettivo speciale propri il voto di giungo.
Furiosi quelli della Lega che non ha partecipato al voto perché nel testo si fa esplicito riferimento ad accuse (niente più che accuse) di “accordi commerciali” tra Lega e Russia, emerse nel luglio del 2019 accusando, tanto per cambiare, di “propaganda della sinistra” puntando il dito contro la “vergognosa strumentalizzazione da parte della sinistra” ricordando, il partito di Salvini, le accuse smentite dalla magistratura italiana e dimenticando, il partito di Salvini, l’accordo tra la Lega e Russia Unita per un mai troppo precisato “scambio di informazioni” che, secondo Radicali.it, sarebbe ancora in vigore. Russia Unita è il partito di Putin. Un dettaglio.
Si è invece astenuto invece il partito di un altro degli ex amici di Meloni, ex fino a quando lo vedremo presto, quello Zemmour, che voleva unire il Piemonte e l’Italia del nord-ovest alla Francia per realizzare il sogno della Grande Francia che ha solo lui (al link il video della dichiarazione).
La votazione, una presa di posizione politica molto forte, dopo l’ennesimo delirante post su Telegram di Dmitri Medvedev, del 3 febbraio scorso, post che invitava ad appoggiare i partiti “antisistema” occidentali in vista delle elezioni europee “sostenendoli in tutti i modi possibili, apertamente o in segreto”.
(8 febbraio 2024)
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