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Vi sveliamo un segreto, amiche e amici del PD e non, Anna Paola Concia è una donna capace

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Conosco e stimo Anna Paola Concia da molti, moltissimi anni e svelo un segreto: le voglio bene, dunque se questa puntata de L’Opinione inopinatamente affidatami come editore indipendente di questo circuito informativo indipendente, sarà di parte, andrà bene così. Perché al cuor non si comanda.

Conosco e stimo Anna Paola Concia da molti, moltissimi anni ed ero lì, per ragioni differenti, ma nemmeno troppo, con ruoli differenti, ma nemmeno troppo, quando lei veniva presa a schiaffoni dal suo partito perché si dava da fare (troppo da fare, evidentemente) per portare a casa una legge che garantisse uguaglianza di diritti per tutti. E no, ex onorevole Pillon, Concia non è mai stata un’esponente della teoria gender: principalmente perché la teoria gender non esiste e secondariamente perché il pensiero che muove Concia verso una reale uguaglianza di tutti gli esseri umani non ha a che fare con il gender, ma con la giustizia sociale e la parità di diritti di tutte e tutti. Non è un dettaglio e non è nemmeno un’opinione. E’ un fatto.

Per tornare a quella storia là la legge sulle Unioni Civili non la portò a casa lei, lo fece Renzi: lei giustamente ne fu contenta. Pare che non gliel’abbiano ancora perdonata dentro il PD e francamente, portando la legge il nome Legge Cirinnà, il commento della stessa Cirinnà riportato dall’agenzia DIRE e ripreso da Repubblica, quello che dice tra le altre cose “Dobbiamo stare attente a non farci intrappolare né mettere in difficoltà né tanto meno dividere da questo gesto di Valditara”, risulta abbastanza inspiegabile.

Il PD diviso lo è da sempre, e ora è anche immobile e incapace di trovare la quadra di un’opposizione credibile. Sparare nel mucchio calmerà i nervi, ma solo per poco. Meglio una camomilla.

D’altro canto Valeria Valente del Pd e Mara Carfagna di Azione regalano parole di apprezzamento per la scelta, solo dalle ultra destre religiose sono esplose le grida inconsulte e disordinate dei soliti ultraconservatori. Poi hanno letto i nomi delle altre due e hanno chiuso la bocca, vediamo quanto dura, ma tacciare Concia di ideologia gender va molto al di là del ridicolo possibile. Poi il verbo di Monica Cirinnà: “Ci stiamo concentrando sul dito (Concia) e perdiamo di vista la luna” e un affondo che sembra preciso e ficcante, ma non lo è, quando parla di “un progetto debole, facoltativo, occasionale e non strutturale, che al momento non prevede in alcun modo il coinvolgimento di figure esperte né iniziative formative adeguate allo scopo”.

Si parla di un progetto appena varato, di tre persone appena nominate, di un percorso da sviluppare. Ogni altra considerazione è, al momento inutile. Solo una chiosa: del progetto Valditara si sa poco, al momento, se non alcune linee guida e tre nomine. Delle manfrine del PD sappiamo invece già tutto. E nonostante le batoste elettorali si sospetta che non si sia ancora imparato nulla. Lo scrivo da persona che ha sempre guardato a sinistra. Per questo stimo Concia perché viene da lì e lì è sempre stata capace di rimanere nonostante loro. Un merito indiscutibile e una grande prova di valore. Perché butta così, vi piaccia o no, Anna Paola Concia è una persona capace.

 

(8 dicembre 2023)

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