Curioso no che sia la stessa persona che ha fatto modificare la legge sulla legittima difesa a prendersela con la legge sulla legittima difesa dicendo va cambiata… ma in Italia succede anche questo: il leader politico or ministro or no se n’è appena uscito, tra le altre uscite, tra una Firenze e un’AFD, con la vicinanza umana al condannato in primo grado (tre i gradi di giudizio in Italia, fino alla condanna definitiva si è innocenti) è infuriato con la legge sulla legittima difesa che lui stesso ha contribuito a votare: era il 2019 e il governo era quello favoloso con la Lega e il M5S.
Era marzo e la modifica della legge aggiungeva una parola – sempre – tra «la difesa» ed «è legittima». La legge non prevedeva, immaginiamo, l’inseguimento fuori dal negozio di chi aveva assaltato la sua attività a Grinzane Cavour (Cuneo) il 28 aprile 2021, freddandoli a colpi di pistola e accanendosi a calci su uno dei cadaveri. Ma è un dettaglio e la propaganda non si sofferma sui dettagli, ricorderete la questione Massimo Adriatici o quell’altro da Macerata che ha sparato da un’auto – che classe! – contro gli africani, perché deve già prepararsi per la prossima volta.
Lui, Salvini, c’ha provato: ha provocato poche, pochissime, quasi nulle reazioni nel popolo che invoca ad ogni respiro. Così se n’è stato zitto. Perché c’è tanto altro su cui fare propaganda.
(6 dicembre 2023)
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