di Silvia Morganti
Oggi si celebra il Transgender Day of Remembrance o TDoR, ricorrenza per commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender.
Questa giornata introdotta da Gwendolyn Ann Smith in ricordo di Rita Hester, il cui assassinio nel 1998, avvenuto a ridosso della data in cui si celebra la ricorrenza, diede avvio al progetto web “Remembering Our Dead” e nel 1999 a una veglia a lume di candela a San Francisco.
Ieri domenica 19 novembre alle ore 17.00 si è svolto a Piazza Vittorio Emanuele il memorial dedicato alle vittime di violenza transfobica, organizzato da Libellula Italia APS e Gender X e patrocinato da Roma Capitale. La comunità transgender romana, e non solo, si è raccolta per onorare tutte le persone vittime di odio transfobico partendo dal ricordo di due importanti anniversari per la comunità: i 15 anni della morte di Maria Ornella Serpa storica attivista, sex worker e transfemminista, e i 10 anni del transfemminicidio di Andrea, donna trans migrante, senza fissa dimora, uccisa a stazione Termini.
Una commovente performance di apertura della presidente di Libellula APS Leila Daianis con le giovani persone transgender di Gender X ha dato il via alla commemorazione. Di seguito largo spazio ad interventi e testimonianze, la performance del coro del Circolo Mario Mieli e la finale candlelight.
Nel mondo dal 1 ottobre 2022 al 30 settembre 2023 sono state 389 le persone transgender morte a causa della violenza transfobica. I dati dello scorso anno hanno riportato che il 96% delle persone transgender uccise tra il 2020 ed il 2021 erano donne transgender binarie o persone transgender con espressione di genere femminile le quali, nella maggior parte dei casi, sex workers. Bisogna sottolineare il fenomeno di under-reporting riguardante le giovani persone transgender che decidono di suicidarsi a causa della transfobia familiare, sociale e istituzionale e ai fenomeni di bullismo transfobico. Oltre il 50% dei casi delle prese in carico dalle associazioni rileva sfruttamento sessuale, violenza di genere e allontanamento dal nucleo domestico. Le persone transgender con un’identità e un’espressione di genere femminile sono esposte il 106% in più a fenomeni relativi allo sfruttamento sessuale, alla tratta e alla violenza di genere e domestica. Dal confronto effettuato tra cittadin* italian* e migranti emerge un fortissimo divario a scapito delle seconde per le quali si registrano il 62% in più di casi relativi allo sfruttamento sessuale, la tratta e la violenza di genere.
“La marginalizzazione delle donne transgender e delle donne transgender migranti è un’emergenza soffocata dal silenzio delle istituzioni e del governo. Chiediamo un intervento immediato a supporto delle vittime e a contrasto della violenza di genere” ha dichiarato Leila Daianis, presidente di Libellula APS.
(20 novembre 2023)
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