L’organizzazione umanitaria premio Nobel Medici Senza Frontiere (MSF) scrive una lettera alla Presidente del Consiglio per sollecitare un’iniziativa straordinaria del governo italiano per un immediato cessate il fuoco a Gaza. Fino ad oggi le azioni dei leader mondiali, compresa l’Italia, sono state troppo deboli e troppo lente per fermare l’insensato massacro, eppure porre fine alla violenza è in questo momento l’unica strada possibile per evitare ulteriore sofferenza e consentire l’accesso degli aiuti umanitari, sostiene MSF che lavora nei Territori Occupati Palestinesi dal 1989.
“Noi e i nostri colleghi, come tanti cittadini italiani, siamo stati indignati e inorriditi dal brutale attacco di Hamas contro i civili israeliani e dalla successiva presa di ostaggi, che condanniamo in modo esplicito e inequivocabile. Ora siamo sconvolti dagli attacchi indiscriminati di Israele contro i civili palestinesi a Gaza” scrivono la dr.ssa Monica Minardi e Stefano Di Carlo, Presidente e Direttore generale di MSF.
Le uccisioni incessanti, la distruzione delle infrastrutture civili e il blocco delle forniture di acqua, elettricità e medicinali essenziali per la sopravvivenza costituiscono violazioni palesi e ripetute del Diritto Umanitario Internazionale. “Per i governi che, come l’Italia, hanno ratificato le Convenzioni di Ginevra e assunto impegni e obblighi precisi in questo ambito, è ora di difenderli in modo completo e inequivocabile” è l’appello di MSF.
Nelle ultime 24 ore, pressoché tutti gli ospedali di Gaza sono stati sottoposti a continui bombardamenti e attacchi. Le strutture sanitarie ancora funzionanti sono sopraffatte e sotto una pressione inimmaginabile. Forniture mediche essenziali come anestetici, antidolorifici e acqua pulita sono esaurite, lasciando i pazienti feriti nell’agonia.
MSF è pronta a inviare a Gaza nuovi team di emergenza e forniture mediche ulteriori, con l’obiettivo di intensificare l’assistenza umanitaria e rispondere ai bisogni urgenti della popolazione. È tuttavia indispensabile garantire loro la sicurezza necessaria per poter operare.
“Presidente Meloni – è l’appello finale di MSF – la invitiamo a fare tutto quanto è in suo potere perché un’iniziativa di cessate il fuoco venga assunta tempestivamente. Per migliaia di persone, è davvero una questione di vita o di morte”.
MSF lavora nei Territori Occupati Palestinesi dal 1989 per fornire assistenza medica e psicologica alla popolazione. Dall’inizio del conflitto scoppiato lo scorso 7 ottobre, MSF ha continuato a supportare diversi ospedali della Striscia di Gaza. Attualmente personale MSF è al lavoro all’ospedale di Al Shifa dove manca acqua, cibo ed elettricità. Team MSF sono anche operativi in Cisgiordania, nelle città di Jenin, Nablus e Hebron.
(14 novembre 2023)
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