di Sora Cecioni
La Rai meloniana, il cui feudo destroide é stato preannunciato dalla scorsa estate con l’embargo di gente che faceva ascolti, tacciata di deviazionismo sinistroide, con conseguente emigrar verso altre reti non solo di Fazio o Berlinguer – floppa e continua a floppare. Cos’è un flop? (lettrici e lettori, lo sapete, ma ve lo voglio spiegare lo stesso).
Secondo il dizionario di Google: “Nel linguaggio del marketing, l’insuccesso del lancio di un prodotto o di una iniziativa promozionale.”
Bene. I programmi meloniani sono un disastro, un disastro per gli sponsor, un disastro per i telespettatori che pagano il canone per vedere programmi privi di idee e con conduttori talvolta improvvisati, (ma noi non facciamo nomi), un disastro per la destra televisiva, un disastro per il genere umano e il suo esserci al mondo con sensatezza. E se Augias migra su La7 e Report rischia grosso, la chiusura del programma di Guaccero, gli scarsissimi risultati del Mercante in Fiera del conduttore più bravo del mondo perché lo pensa lui, mettono in risalto le politiche di rete fallimentari dei vassalli di Meloni d’Italia e d’Albania.
Come sì tristo fato vuole, arriva un’altra chiusura prospettata in casa Rai, quella del programma di Caterina Balivo. Si proprio lei! La conduttrice diversamente simpatica che diede del f**cio su Instagram a Ricky Martin annate fa, e poi si scusò. Insomma una vera signora che col suo programma che non so come si chiama perché è noioso e privo di attrattiva anche nel titolo aveva sostituito la suocera Bortone che perlomeno coi suoi pettegolezzi sui vip allietava i pomeriggi di comari, portinaie e delle amatissime casalinghe di Voghera tanto osannate dalla buonanima di Barbarella D’Urso in una storica querelle con Myrta Merlino di qualche mese fa. Insomma la Rai affonda. E tra un cha cha cha (cha cha cha chiude la Balivo! cha cha cha la Rai come farà?) e un altro il pubblico é sempre più insofferente e alla televisione inizia a preferire le riunioni di condominio – lì perlomeno lo spettacolo é assicurato. E non c’è il canone.
(12 novembre 2023)
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