di Alfredo Falletti
Dal 2005 ad oggi gli Italiani all’estero sono saliti alla cifra di circa 6milioni con un aumento di oltre il 90%; nel dettaglio aumento donne: oltre 90%; aumento minori: circa 80%; aumento over 65: 110%. Controllate.
Alcuni dettagli [sic] rasentano la drammaticità, come l’aumento dei giovani che “lasciano” questo Paese (+45% con 85.000 espatriati solo nel 2022 con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni); un pezzo enorme di futuro è andato ad essere tale all’estero.
La Campania ha visto partire oltre il 2% dei propri residenti, la Calabria il 3%, la Sicilia circa il 2%, ma si tratta di dati ampiamente calcolati per difetto stante che solo una parte di questi trasferimenti sia da considerarsi ufficiale con un reale trasferimento di residenza. Si tratta di 800.000 persone, in massima parte giovani. Come se fosse sparita una città grande quasi come Torino o Napoli o ancora Bologna e Firenze messe insieme. La gravità di quella che è stata denominata “questione giovanile” è testimoniata dall’interesse manifestato anche dalla Chiesa con la sua Fondazione Migrantes insieme all’Istat e ad alcuni Atenei, l’Università Cattolica del Sacro Cuore in prima fila (Sintesi Rapporto Italiani nel Mondo 2023 pagg. 5 usque 12).
A fronte di questa emorragia di futuro, perché di questo si tratta, sfugge colpevolmente che all’estero si beneficia di queste energie profuse, di questi sogni inseguiti, di queste opportunità che avrebbero potuto svilupparsi nel nostro Paese.
Un aspetto particolarmente interessante riguarda la dinamica di questi spostamenti perché le partenze dal Centro-Nord verso l’estero sono diventate sempre più una seconda tappa in quanto molto spesso si tratta di meridionali che sono andati prima al nord per poi trasferirsi all’estero. Facile biasimarli per chi è più fortunato, ma non bisogna dimenticare che chi decide di partire per andare all’estero, magari in un altro continente, ha il coraggio di fare un salto nel buio ha il coraggio di lasciar tutto perché a casa non ha trovato nulla. Partire per un andare dove tutto è estraneo è già difficile e lo è ancor più arrivare a costruire “casa fuori” dove l’apprezzamento del lavoro e la meritocrazia in qualche modo esistono davvero così come esistono, per chi le cerchi, le opportunità di miglioramento che si presentano con una dinamica del tutto sconosciuta in Italia, paese di nepotisti e nepotismo, sfruttamento e costantemente in campagna elettorale in cui il voto di scambio o per necessità è la regola.
In questo trentennale marasma sociale si sono evidenziati anche due aspetti molto particolari: le donne iscritte all’Aire dal 2005 ad oggi sono quasi 3milioni, circa il 50% del totale degli iscritti e cosa davvero imponente, un aumento di oltre il 90% (!!!) nel periodo. Le “donne con la valigia” sono nei fatti raddoppiate a testimonianza della volontà e del coraggio di voler legittimamente emergere. Sembra di sentirne l’urlo nel cuore: “Non mi fate fare carriera; non mi remunerate come sarebbe giusto? Ci vediamo a Natale, forse. ADDIO!”
Le donne. Se solo si capisse che agevolarne la “crescita” umana e professionale sarebbe una boccata d’ossigeno all’economia oltre che alla civiltà di questo Paese. Invece siamo ancora a frasi di circostanza, slogan da “8 marzo”, promesse elettorali, e nulla più.
Un ultimo tassello, ma non per importanza: gli over 65.
È vero che ormai, ad una certa età si cerca di andare dove la pensione non se la mangino le tasse, l’inflazione, le utenze e tutti i salassi che puntualmente si giura che saranno alleggeriti dopo le elezioni risultando poi essere state squallide menzogne, ma quel che sembra muovere le “volpi grigie” pare soprattutto sia la possibilità di trasferirsi nella città nella quale si sono trasferiti i figli. Una sorta di ricongiungimento familiare inverso che vede oltre il 30% della fascia 65 – 80 anni dire addio a questo Paese ingrato dopo quel che hanno dato per riunirsi nella nuova e più accogliente “casa” che ha accolto e consentito un futuro ai loro figli.
Al di là di freddi numeri e percentuali sarebbe anche il caso di pensare a quanto umiliante sia questa casta politica da sempre inadempiente, incapace di creare opportunità e motivazioni per non andar via facendo preferire alla propria gente l’offerta di vita e la promessa di un futuro in terra straniera facendola diventare la propria casa.
(12 novembre 2023)
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