Sarà l’ennesimo bel badabùm i[cit.]. E mentre Meloni d’Italia e d’Albania la racconta come vuole, il protocollo d’intesa (lo pubblica l’Huffington Post) la dice com’è, poi ci si mette anche il compagno Rama di purissima stirpe socialista (come si nota) che chiarisce: “Un centro” in Albania e non due come raccontano i Parenti d’Italia e se non si trova una soluzione “I profughi ritornano in Italia”, tutti e trentanovemila all’anno. Solo per contare.
Eccolo il nuovo capolavoro della nuova regina d’Italia e d’Albania autoproclamatasi per sollevare un polverone affinché la vergognosa legge finanziaria passi quasi sotto silenzio e si presti poca attenzione al tentativino di colpetto di staterello di questa politichina che solleva polveroni perché non sa da che parte sbattere la testa.
E rimanendo in tema di migranti o profughi che dir si voglia (oltre a rimandarvi all’art.10 della Costituzione italiana, non di quella albanese) rileviamo che l’UE è intervenuta sulla questione ricordando al compagno Rama, ministro pro tempore dei Profughi all’estero del governo Meloni, che l’adesione del suo paese all’Unione Europea passa attraverso il sistemare le procedure sull’immigrazione dell’Albania che non soddisfano propriamente gli standard richiesti. Ad oggi così stanno le cose: un’unione di convenienza contro i profughi per togliersi i profughi dai piedi da una parte e per farsi bello con l’UE dall’altra.
Già marcito il cucuzzaro. Volete scommettere che dal 15 novembre si parlerà nuovamente d’altro tirando in ballo una nuova misura storica partorita dalla presidente del Consiglio che è anche un po’ vostra madre? Poi staremo a vedere cosa succederà a Tirana: è prevista per il 9 novembre una manifestazione contro lo sbarco dei migranti a Tirana organizzata da cittadini e opposizioni. Persino in Albania il nostro governo riesce a spaccare il paese. Davvero un’abilità straordinaria.
(8 novembre 2023)
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