di Vittorio Lussana
Nella vicenda Meloni-Giambruno difendo a spada tratta Antonio Ricci, che a destra viene ormai considerato il padre della tv spazzatura: non vi rendente conto di chi state parlando. Ricci è sempre stato un profondo conoscitore dei vizi e delle bassezze degli italiani: un vero uomo di sinistra che, sin dai tempi di Drive in, ha pensato: “Volevate tette e culi: eccoli a voi, italiani repressi che non siete altro. Godete, mentre io faccio soldi e carriera”. E ha fatto benissimo a pensarla così, dato che ancora oggi non si comprende il destino da cattolici repressi a cui siamo stato inchiodati.
Gli italiani sono un popolo che dovrebbe solamente vergognarsi per quanto è allergico alla verità, sempre alle prese con le proprie regressioni mentali e anche sessuali, incapace di individuare i propri difetti nemmeno se messo di fronte a uno specchio: non vogliono vedere alcuni lati di se stessi, punto e basta. Sanno che esistono, ma non intendono far nulla per correggersi, per darsi una mossa, per provare a far meglio nella vita di tutti i giorni. E non c’entra niente la censura: si può essere dei fini dicitori anche parlando di sesso e di trasgressione, come era solito fare Oscar Wilde o, al limite, Lenny Bruce.
Riguardo ai commenti sconclusionati, tiro fuori dal mazzo il solo Vittorio Sgarbi, ancora oggi convinto che gli italiani siano colti come lui: è questo il suo errore di fondo. Per il resto, il Paese ha esattamente quello che si merita: gente che pensa solo ad apparire e a farsi i selfies, per far vedere al popolino che li vota quanto sono diventati potenti, che conducono una rubrica su un canale nazionale toccandosi il pacco in diretta. Un delirio di onnipotenza, il vuoto totale: di provincialismo, una nazione può anche morire.
In ogni caso, è giusto in questi giorni rivolgere un pensiero affettuoso nei confronti della presidente del Consiglio: è pur sempre una madre che dovrà tirar grande una bambina da sola. E non basterà una pesca, a farle superare il trauma del solito maschio latino rimasto sessualmente un ragazzino.
Paradossalmente, se Giorgia Meloni non fosse presidente del Consiglio, questo sarebbe il momento di starle vicina, di portarla fuori a distrarsi un po’, di organizzare una festa privata per farle sentire l’affetto degli amici, che comunque l’hanno vista fare passi da gigante e raggiungere obiettivi che pochi sarebbero stati in grado di ottenere. La ragazza è meritevole di stima. E questo tipo di idee possono andar bene anche a destra. Quindi, che qualcuno organizzi qualcosa, per favore. Di intimo, però: non le solite esagerazioni da mettere in piazza a tutti i costi. Trovate un modo discreto per rivolgerle vicinanza e solidarietà.
Che poi, sarebbe anche la mia.
(21 ottobre 2023)
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