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Il paese dei “distinguo” anche sul terrorismo

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di Claudio Desirò

Si conclude una settimana il cui inizio è stato terribilmente segnato dagli atroci atti terroristici compiuti da Hamas in terra di Israele: rastrellamenti casa per casa, esecuzioni sommarie, decapitazioni di bambini e neonati e deportazione di ostaggi che riportano alla mente le atrocità naziste del secolo scorso.

Ed anche davanti a tutto questo, il nostro Paese, riesce a dividersi. Non solo sui social, dove gli esperti di tutto e di niente, a forza di falsi storici e ricostruzioni artificiose, narrano versioni che li portano ad assumere posizioni ambigue del tipo “sto con Israele, ma”, che ricordano il famoso “non sono razzista, ma”, ma anche nella politica, nelle istituzioni, negli immancabili talk show in cui, i filo putiniani dell’ultimo anno e mezzo, non fanno mancare il proprio appoggio ai terroristici islamici. Nemmeno davanti ad atti terroristici, che nulla hanno a che fare con concetti quali resistenza o difesa, il nostro Parlamento è riuscito a presentare una mozione unitaria, dovendosi rifugiare nel voto incrociato di quattro soluzioni diverse. Una politica ai confini della realtà in cui eletti nei vari gradi delle istituzioni e dirigenti di partito, e va detto, del centrosinistra, si sono lanciati in appelli al sostegno alla presunta resistenza palestinese. Non sono certo mancati i residuali di destra estrema che cercano di sopravvivere a sé stessi ed alla storia, ma il supporto, sopratutto della sinistra radicale, ai delinquenti ideologizzati, è qualcosa di sconvolgente. Manifestazioni pro Hamas, Università tappezzate di manifesti che inneggiano ad un’organizzazione terroristica assassina e l’immancabile Zaki, idolo della gauche caviar, che riescono a sostenere la causa di un manipolo di assassini che discrimina ed azzera i diritti nel proprio Paese ed uccide civili innocenti in quello confinante.

Un’ideologizzazione estrema che nel nostro Paese offusca le menti, non permettendo una visione di insieme globale ed aderente alla realtà e da cui scaturisce un profondo sentimento antisionista, l’antisemitismo odierno. Oggi, più che mai, va detto che giustificazionismo ed equidistanza equivalgono a complicità con i terroristi, alla stregua di coloro che li sostengono apertamente.

Oggi, più che mai, va ricordato il diritto di Israele ad esistere ed a difendersi, per difendere quel concetto di Democrazia, dalle nostre parti bistrattato, dato per scontato e che, a causa del sostegno a regimi illiberali e del disimpegno occidentale nelle aree calde del pianeta, rischiamo di perdere tutti, per sempre.

 

(13 ottobre 2023)

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