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HomeNotizieCome se fosse una cosa seriaMigranti. Il Tribunale di Catania ne libera tre da Pozzallo: "Trattenimento illegittimo"

Migranti. Il Tribunale di Catania ne libera tre da Pozzallo: “Trattenimento illegittimo”

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La battuta sarebbe che nemmeno le leggi stanno scrivere, questi che ti guardano dritto negli occhi raccontandoti panzane elettorali, ma la questione è seria. Seria assai. Perché i giudici del Tribunale di Catania hanno giudicato illegittimi i trattenimenti a Pozzallo di tre migranti irregolari e ne hanno disposto la liberazione immediata, negando la convalida del trattenimento.

Per tutta risposta il Ministero dell’Interno si è dichiarato pronto a impugnare il provvedimento del Tribunale. Perché la concordia istituzionale è tutto in un paese dove si cerca la giustizia e il benessere di tutti e non l’avere ragione a tutti i costi. La questione è in realtà molto semplice, il Tribunale di Catania ha giudicato il decreto del governo “illegittimo in più parti”. In particolare, scrive Rainews citando fonti legali, “i giudici contestano la nuova procedura di trattenimento e la cauzione da pagare per non andare nel centro”. La motivazione della sentenza, piuttosto articolata, ritiene illegittimo sia il trattenimento sia la richiesta di cauzione in cambio della libertà.

Scrive ancora Rainews che per il magistrato il decreto del governo “determinando in 4938,00 euro l’importo per la prestazione della garanzia finanziaria per l’anno 2023, da versare in un’unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa, e precludendo la possibilità che esso sia versato da terzi, non è compatibile con gli articoli 8 e 9 della direttiva 2013/33, come interpretati dalla Corte di Giustizia. Deve infatti escludersi – spiega la giudice – che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale”.

Al governo sono furiosi. La caccia è aperta. E si contesta la decisione del Tribunale di Catania nonostante sia basata sull’articolo 10 della costituzione che impedisce di “privare ad una persona il diritto di fare ingresso nel territorio italiano per chiedere protezione internazionale solo perché proviene da un paese di origine ritenuto sicuro”. Da parte sua l’Associazione nazionale Magistrati non sembra scuotersi più di tanto: “È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo” scrivono in una nota. “E questo non deve essere vissuto come una interferenza , questa è la democrazia”. Sono state le parole del presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, commentando con l’Ansa la decisione.

 

(30 settembre 2023)

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