Mica per stupirsi, né per pontificare, ma quando si hanno tante cose a cui pensare, essenziali come il 6 in condotta (agli studenti, mica a quella minoranza di professori che dimenticano ciò per cui hanno scelto quel mestiere), succede che ci si dimentica di rinnovare la convenzione con l’ANPI, poi si recupera.
Il recupero, a volte, è peggio della dimenticanza perché si deve rientrare dalla finestra in pompa magna, con strombazzar di tromboni e roboantissime dichiarazioni che a volte lasciano perplessi: “… la Resistenza non l’hanno fatta solo i comunisti, ma anche i cattolici, i liberali, gli azionisti e perfino i monarchici. Dunque, ci sarà una convenzione per far conoscere l’importanza della Resistenza nelle scuole, ma con tutte le associazioni partigiane e non con una soltanto”, ha infatti tuonato Valditara a proposito della convenzione con l’ANPI in scadenza. Affermazione fallace, come quella sulla sofferenza degli studenti che serve alla crescita, che insinua che l’ANPI sia un’associazione di comunisti. In realtà non è così: l’ANPI è formata da partigiani e discendenti di partigiani che non vogliono perdere la memoria della resistenza contro i fascismi, tutti i fascismi, affinché la storia non si ripeta. Impegno che andrebbe valorizzato, dati i tentativi di riscrivere la storia via colonizzazione poltrone, e l’abitudine a non scriverla per niente come è dimostrato chiaramente dai libri di scuola sui quali studiano i nostri figli e nipoti.
(20 settembre 2023)
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