E’ agghiacciante il bilancio del violentissimo terremoto 6.8 Richter che ha colpito il Marocco nella notte del 9 settembre scorso: il numero di vittime è stato elevato a quasi 3mila, con oltre duemila feriti e un’inspiegabile oscurità che grava sulla larghissima porzione di Marocco a sud di Marrakech presumibilmente colpita duramente dal sisma sulla quale è calato il silenzio.
Soltanto dopo quattro giorni il Re del Marocco Mohamed VI ha omaggiato le zone devastate della sua preziosa presenza. Quattro giorni dopo e numerose polemiche dopo innescate su quotidiani internazionali, e nazionali, da funzionari governativi che saggiamente hanno scelto l’anonimato: la Monarchia è Costituzionale, ma il Re ha con enormi poteri a sua disposizione e si immagina che sappia come usarli. Notizie certe su cosa abbia detto e deciso al momento non se ne hanno. In Marocco, questo è certo, la maretta politica arriva dopo il terremoto che ammazza la povera gente. Perché tutto il mondo è paese.
Con l’epicentro localizzato a una settantina di km a Sud di Marrakech, nella provincia di Al Haouz, sulle montagne dell’Alto Atlante, definito dall’Istituto geofisico marocchino come il più violento del secolo, il sisma lascia dietro di sé una vastissima zona d’ombra dopo avere accettato pochissimi aiuti internazionali ed avere rifiutato quelli della Francia o più semplicemente, come spiegato gelidamente dalla portavoce del governo francese, si è limitato a non rispondere all’offerta di aiuti inviata dalla Francia.
Marrakech è semidistrutta, le vittime superano le tremila unità, ma non è ancora nota la sorte di persone irraggiungibili nei villaggi che possano essere morte, ferite o rimaste sotto le macerie. Si ha notizia di interi villaggi rasi completamente al suolo, ma si ignora il numero di vittime, feriti o dispersi perché molti di questi sono irraggiungibili e telefoni e Internet ancora non funzionano.
Con gli ospedali al collasso e i servizi di assistenza al limite della resistenza scoppiano le polemiche attorno alla presunta assenza del Re Mohammed VI che starebbe coordinando, con poca passione, le operazioni di soccorso da Parigi, trascorrendo egli più tempo in Francia che in Patria come polemicamente sottolineato da alcuni funzionari governativi che hanno richiesta l’anonimato.
Non si hanno certezze su piani di assistenza e sta lavorando con i suoi staff a un urgente piano di ricostruzione di tutte le case lesionate, secondo fonti ufficiali del Ministero dell’Interno marocchino, senza nessuna richiesta di aiuti internazionali. L’esercito ha consegnato beni di supporto, coperte, cibo, acqua potabile e tende. Mohammed VI avrebbe ordinato ai suoi uomini di prestare particolare cura alle persone in condizioni difficili, in condizioni di totale abbandono, agli orfani e ai vulnerabili. Non è dato sapere se gli ordini del Re siano stati eseguiti.
(in aggiornamento)
(9 settembre 2023, ultimo aggiornamento 12 settembre ore 12.23)
©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata