di Giovanna Di Rosa
La sensazione è che qualcosa si stia muovendo. Ma non è detto che si muova proprio nella direzione miracolistica vaneggiata da Meloni e allegra compagine del bla bla bla durante la campagna elettorale, bensì nel campo dei numeri che dicono il contrario di quanto promesso in campagna elettorale.
Poi ci sono i sondaggi, quelli ai quali non bisogna credere mai ma che nelle ultime elezioni tanto lontano dalla verità non ci sono andati: i sondaggi dicono che Meloni perde il 3% di gradimento trascinandosi dietro il governo che perde il 3% di gradimento (entrambi sventolano le loro stanche bandierine attorno al 37%) e dicono, inoltre, che Fratelli d’Italia (con sorella colonnelle e augusti cognati al seguito) perde l’1,2% in un mese, la Lega lo 0,3%, Tajani guadagnuccia ma straparla, che non è mai un bel segno.
Ai numeri che non rendono felici governo e presidenta si aggiungono quelli che non fanno felici gli Italiani: il Pil a 0,4% dopo le grida di giubilo di qualche mese fa, calo drastico peraltro ampliamente annunciato mentre Meloni e allegra compagine facevano finta di niente, non promette niente di buono; poi c’è la Legge di Bilancio alle porte dove non ci saranno soldi nemmeno per tirare madonne, l’UE ricorda che o si cambia regime o torna il rigore del patto di stabilità – e l’Italia cerca la sponda della Grecia – e finalmente Giorgetti che inveisce sul Superbonus che non ha abrogato quando era ministro del governo Draghi. Poi ci sono Salvini e il nuovo miracolo del nucleare. Il trionfo del miracolismo ha già fatto badabùm. E le Europee sono ancora lontane. Basta aspettare.
(4 settembre 2023)
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