di G.G.
L’Italietta degli italiani squattrinati, che nemmeno i soldi per le tasse hanno, se ne andrà al mare, in montagna, vicino o lontano da casa, ma comunque in vacanza. Io al mare ci vivo e ci risiedo, e mi guardo bene dal mettere piede in spiaggia nei mesi estivi, con tutto il carnume maleducato e irrispettoso che ci gira intorno.
Quattordici milioni di italiani per la settimana di Ferragosto, il 99% dei quali piange miseria tutto l’anno, spenderanno circa 7 miliardi di euro per le loro vacanze secondo un focus su Ferragosto dell’Osservatorio del Turismo di Confcommercio in collaborazione con Swg, citato dall’agenzia AGI. Sono soldi loro e ci faranno quello che vogliono, ma avessero il buon gusto di non lamentarsi di non avere denaro per i prossimi 11 mesi. Per decenza. Ad avercela.
Citiamo la ricerca: “8 vacanzieri su 10 resteranno in Italia, nel 36% dei casi vicino a casa o comunque all’interno della regione di residenza (…) regioni più gettonate in Italia: Liguria, Trentino Alto Adige, Calabria, Campania, Puglia ed Emilia Romagna ai primi posti, cui seguono Sardegna e Sicilia. Città d’arte e piccoli borghi realizzano insieme il 10% delle preferenze e bisogna sommare mete in campagna, lago e in luoghi immersi nella natura per aggiungere un ulteriore 17%”; dove alloggeranno o praticheranno le loro abluzioni è relativamente importante.
Due italiani su dieci potendo, vorrebbero andare in vacanza in luglio, ma fanno di necessità virtù, mentre un’alta percentuale preferisce optare espressamente per Ferragosto perché è il periodo in cui le destinazioni sono più vive [sic], animate da quelli che definisce arditamente eventi culturali, e da spettacoli e festival. Un ritratto desolante dell’Italietta di Ferragosto. Quasi come i piagnistei sul non sapere come arrivare alla fine del mese degli undici mesi precedenti ( e successivi).
(11 agosto 2023)