di Giovanna Di Rosa
Ci eravamo permessi di consigliare alla presidente del Consiglio che non deve chiedere mai, un rimpastino (magari scegliendoseli meglio, i poltronisti), e ci permettiamo di consigliarglielo di nuovo, pur sapendo che tutti gli Italiani approvano, persino quelli che non la voterebbero nemmeno sotto tortura, il suo illuminato operare e il suo racconto così peculiare, diciamo, sul come vanno le cose in Italia – meravigliosamente, una specie di miracolo, fino a quando durerà non lo dice.
Da quel nostro primo irrispettoso appello, tutto successe. Dall’augustissima ministra Roccella che paragona Daniela Santanchè ad Enzo Tortora, alla stessa Santanchè che non ci fa mancare niente e si celebra come fosse sul serio la regina delle fate che crede di essere rispondendo che “In Versilia il turismo va benissimo” (da residente potrei obbiettare che non va esattamente benissimo, ma è un dettaglio); a quel certo giornalista, tal Facci, in odore di Rai al quale sfugge il controllo delle dita e scrive ciò che non dovrebbe neanche pensare di una ragazza che denuncia una violenza sessuale e che poi riesce a suggerire ad alta voce che attaccandolo si attacca il governo; per stendere un velo pietoso sulla seconda carica dello Stato e su quel Dalmastro ora imputato coatto per divulgazione di segreto di Stato. Un’ingenuità. Fino a quel ministro Sangiuliano che avrebbe confessato di non avere letto i libri dello Strega che ha votato, certamente una delle tante battute uscite male – con quindicimila volumi in casa (180 metri di libreria) non ti resta il tempo per lo Strega) fino ad arrivare al ministro dello Sport che parla di Pride quando il Pride non c’entra niente. Davvero, signora presidente, nn s’è fatta mancare nulla.
Così ci racconti pure, quando vorrà, la sua versione dei fatti; infarcisca pure la sua retorica garbatelliana, efficacissima – anche qui vedremo fino a quando – quando si tratta di vittimizzarsi come underdog, meno efficace quando si tratta di far mangiare la gente che non ha il pane; racconti pure degli attacchi della magistratura al suo governo, come se questi eventuali attacchi avessero a che fare con l’incapacità di troppi dei suoi ministri, ma poi agisca e faccia il rimpastino che tanto le servirà. Glielo consigliamo come se le volessimo bene. Che in fondo la presidente del Consiglio è un po’ la madre di tutti e tutte noi. O no?
(11 luglio 2023)
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