Chissà se è stata una trappola l’invito a partecipare all’evento neo-grillino dove l’Elevato è riapparso in tutto il suo insulso fulgore per arringare le folle come solo lui sa fare. E’ arrivato, il Grillo nazionale, e ha delirato di “brigate e passamontagna”. Siamo alle solite. Provocazioni a iosa, poi sappiamo come sono andate le cose una volta che l’allegra compagnia a 5 Stelle ha piazzato in Parlamento tutti i toninelli del mondo al grido di apriamo le scatolette di tonno (ché se hanno mangiato loro, ne tocca un po’ anche a noi, finché dura). Succede però che lì ci fosse Elly Schlein, e l’adunata a cinque stelle con grilli al seguito è diventata una bomba atomica per il PD. Non si vedeva un simile acume politica dagli slogan inefficaci di Occhetto (che di politica, però, ne sapeva assai di più della segretaria del famoso “Adesso all’opposizione ci sono io” e si nota)…
Perché l’Elevato, che non appariva in pubblico da quando il suo pargolo aveva – secondo l’accusa – giocherellato in maniera impropria col pisello – dall’alto del suo immortale e divino ingegno, si è infilato dove non doveva raccontando a chiare lettere che Conte e Schlein l’accordo non l’hanno da fare, e ha innescato il processo di implosione del PD e la segretaria, non propriamente un fulmine di guerra nel suo agire sulle cose e eccessivamente prolissa nel verbo, si è trovata ingabbiata nel solito agitatore di folle dicasi amplificatore di tensioni del quale il suo partito non ha francamente bisogno.
Grillo è abilissimo nell’agitare le folle e creare tensioni. Per favorire la divisione sociale e quindi le destre. Perché il suo problema è il PD. E allora, forse, ci vorrebbe più fiuto. O forse più memoria. Perché non si può guardare a Conte senza ricordarsi del Fondatore che fa ancora, e farà a vita, il bello e il cattivo tempo dentro il movimentucolo che sposta migliaia e migliaia di voti pur dimostrando di non sapere governare nemmeno dietro suggerimento.
(19 giugno 2023)
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